Magalli confessa di aver avuto un tumore: “Non l’ho detto perché sennò in tv non ti fanno lavorare”

Il conduttore si sta sottoponendo all'ultimo ciclo di chemioterapia e racconta la malattia: è guarito e ora aspetta solo di tornare in televisione

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Giancarlo Magalli a Verissimo
Giancarlo Magalli a Verissimo

A 76 anni, la vita di Giancarlo Magalli è cambiata. Il popolare volto della Rai ha perso 24 chili da quando gli è stato diagnosticato un tumore. È stato uno spartiacque, una fine e un inizio. Ora il presentatore romano sta rimettendo in ordine la sua vita e racconta per la prima volta la malattia ai microfoni di Verissimo, intervistato da Silvia Toffanin.

Magalli dimagrito a Verissimo: “Ho avuto linfoma”

Ogni anno in Italia ci sono quasi un milione di persone che guariscono da un tumore ma che si possono trovare in difficoltà nell’accesso ad alcuni servizi. Il conduttore è stato fortunato perché ha scoperto il suo male quasi per caso. “Quando sono andato a fare degli esami, hanno visto qualcosa che non li ha convinti molto – racconta a Verissimo –. Avevamo messo in preventivo degli ulteriori accertamenti ed è successo che siccome le disgrazie, come si dice, non vengono mai sole, ho preso un’infezione, anche abbastanza seria. Avevo la febbre a 40, deliravo. Meno male che, quando mi è venuta, ero a casa e c’era una delle mie figlie con me, che ha capito che la situazione non era buona. Ha chiamato l’ambulanza e sono stato portato velocemente in ospedale, al pronto soccorso”.

La degenza non è stata tranquilla. A Magalli hanno dato delle medicine che gli procuravano allucinazioni, vedeva “cose che non esistevano”. Così ha finito per staccarsi tutti i cateteri che aveva addosso. “Una cosa pericolosa e brutta – ricorda oggi –. Al che, in ospedale, hanno deciso di legarmi al letto. Io volevo morire all’idea. Allora hanno detto: ‘No, lo possiamo evitare però ci vuole qualcuno che lo controlli e non abbiamo personale per poterlo fare’. E lì è successa la prima delle cose belle nella disgrazia: le mie famiglie si sono mobilitate e hanno fatto dei turni di sentinella, praticamente, accanto al mio letto, tutta la notte”. Al suo fianco sono arrivate la prima moglie Carla Crocivera e la seconda Valeria Donati con le due figlie Manuela e Michela.

Quando Magalli è guarito dall’infezione e ha proseguito le analisi, dagli accertamenti è emerso che aveva un linfoma nella zona della milza. “Il linfoma, come sai, è un tumore – spiega il conduttore –, però appartiene ad una categoria di tumori che ha la buona caratteristica che si possono curare. Infatti mi hanno detto subito che si poteva curare e che la cura sarebbe durata qualche mese di chemioterapia. E in effetti, l’ho curato. Adesso non ce l’ho più. Sono guarito. Ho ripreso le mie attività normali”. Il ciclo di dura è durato sette mesi e la fisioterapia è stata lunga.

Giancarlo Magalli a Verissimo
Giancarlo Magalli a Verissimo (foto: Mediaset Infinity)

Magalli malato: “Ecco perché non l’ho detto prima”

Il presentatore ha deciso di raccontare soltanto oggi quanto gli è accaduto “perché, come mi disse Gino Bramieri e mi insegnò Pietro Garinei, quando in questo lavoro si sta poco bene non bisogna raccontarlo in giro, altrimenti non ti fanno più lavorare”. “Chi lo sapeva – aggiunge Magalli – aspettava che mi rimettessi in piedi; chi si è preso i miei programmi aspettava che non mi rimettessi in piedi, probabilmente. Però un po’ di tempo doveva passare”. È inevitabile a questo punto pensare alla Rai: tutti i programmi che ha lasciato con la malattia li hanno dati altri “e sono andati così così, quindi forse gli converrebbe farmi tornare”.

“Pago il canone nella bolletta come tutti noi e aspetto che si facciano vivi – commenta il conduttore –. La Rai è la Rai. Insomma, ci lavoro da più di cinquant’anni. La conosco bene, so bene quali sono i loro limiti. Quando, tempo fa, dissi che la riconoscenza non era proprio il forte della Rai, ero un po’ arrabbiato, però è anche abbastanza vero. Il fatto è che la Rai non è una persona, non è un capo con cui hai un rapporto buono o cattivo. La Rai cambia continuamente. Ti trovi a parlare con persone diverse, ci sono quelle che ti stimano e quelle che non ti stimano, quelle che non vedono l’ora di vederti lavorare e quelli che non vedono l’ora di veder lavorare un altro. Questo lo devi tenere presente, come devi tenere presente che è l’azienda in cui ho passato tutta la mia vita”.

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