Poletti alla Rai, l’invettiva di Mentana

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poletti alla rai

Subito dopo l’annuncio della possibile presenza di Poletti alla Rai come conduttore di UnoMattina si è scatenato un vero e proprio putiferio. Nel suo curriculum, infatti, il giornalista Roberto Poletti vanta anche la redazione della biografia “Salvini&Salvini – Il Matteo-Pensiero dall’A alla Z”. Prima ancora, inoltre, era stato responsabile della campagna elettorale della Moratti nel 2010. Il suo nome – all’alba di un teatro di scontri e polemiche che includono lo spostamento di Fazio su Rai 2 e la possibile entrata in scena di Fiorello al posto di ‘Che fuori tempo che fai’ su Rau Uno – ha destato l’attenzione anche del direttore La7, Enrico Mentana

Lo sfogo di Mentana di fronte alle critiche su Roberto Poletti in Rai: “Non bisogna usare doppi standard”

poletti alla rai

Dal pulpito del suo milione di fan (e oltre) il giornalista si è schierato contro coloro che criticano il possibile arrivo di Poletti alla Rai: “Qui si è criticato e rampognato più volte ogni politico che attaccava in modo mirato e squilibrato chi fa il lavoro di informare. Negli ultimi tempi lo ha fatto molte volte Salvini, ma in tanti prima di lui si sono distinti in quest’opera poco benemerita, soprattutto in zona Rai. Ma non accettabile che i diritti e le libertà – sacrosanti- valgano per Fazio o Lerner, e poi vengano dimenticati o addirittura aboliti per Poletti” Inizia così la sua invettiva.

Chi è Roberto Poletti? – spiega il celebre volto delle ‘maratone’ televisive a tema politico – A quanto si legge sarebbe stato messo sotto contratto per la prossima stagione di “Uno mattina”. Apriti cielo! “Il biografo di Salvini”, “l’ex direttore di Radio Padania”! Non conosco Poletti, l’ho visto spesso comparire come inviato nei programmi di Del Debbio, sono andato a vedere quand’è stato direttore di Radio Padania, e fu per un biennio vent’anni fa, e quando ha scritto il libro su Salvini, quattro anni fa. Oltre a questo, dal 1991 ha fatto sempre il giornalista, anche quando divenne deputato per i Verdi, tredici anni fa. Ecco. Non faccio nomi, ma se Poletti non può lavorare in Rai ne conosco almeno un altro paio di centinaia che dovrebbero lasciarla entro domani, approdati nell’azienda non vent’anni, ma un giorno dopo aver finito di lavorare in giornali o emittenti di partito, o direttamente nei loro uffici stampa.”

La teoria del direttore di La7 sul ‘fuoco preventivo’

Nessun nome ma un’accusa davvero molto esplicita, che Mentana sintetizza così: “Magari Poletti si rivelerà una delusione, ma il fuoco di sbarramento preventivo, fatemelo dire, sa un po’ di doppio standard“. Che ne pensate?

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