Venezia 80, Povere creature di Yorgos Lanthimos conquista il Leone d’oro: tutti i vincitori

Matteo Garrone è l'unico italiano a finire nel palmarès: "Io capitano" conquista il Leone d'argento alla regia e il Premio Marcello Mastroianni al giovane protagonista Seydou Sarr

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Yorgos Lanthimos con il Leone d'oro a Venezia 80
Yorgos Lanthimos con il Leone d'oro a Venezia 80

È Povere creature! di Yorgos Lanthimos a conquistare il Leone d’oro a Venezia 80. Tra tutti i vincitori dell’edizione 2023 della Mostra, l’adattamento del romanzo di Alasdair Gray, interpretato dalla protagonista Emma Stone con Willem Defoe e Mark Ruffalo, ha convinto sia la giuria che l’ha premiato che i critici e il pubblico. Ora il film del regista greco, una sorta di rivisitazione femminista del mito di Frankenstein, sarà chiamato alla prova della sala: in Italia uscirà al cinema il 25 gennaio 2024.

Povere creature: film di Lanthimos trionfa a Venezia

La giuria del Concorso, presieduta da Damien Chazelle e composta da Saleh Bakri, Jane Campion, Mia Hansen-Løve, Gabriele Mainetti, Martin McDonagh, Santiago Mitre, Laura Poitras e Shu Qi, ha assegnato il Leone d’argento – Gran Premio della Giuria a Evil Does Not Exist del giapponese Ryūsuke Hamaguchi, che sarà distribuito nelle sale italiane prossimamente da Tucker Film e Teodora Film.

Matteo Garrone è l’unico italiano a finire nel palmarès: il suo Io capitano, al cinema dal 7 settembre scorso, ha strappato il Leone d’argento per la migliore regia e il Premio Marcello Mastroianni al giovane attore emergente Seydou Sarr. Il Premio Speciale della Giuria è finito invece a The Green Border della polacca Agnieszka Holland, distribuito nelle sale italiane prossimamente da Movies Inspired.

Il premio per la migliore sceneggiatura è andato ai cileni Guillermo Calderón e Pablo Larraín per El Conde, su Netflix da venerdì 15 settembre. Le Coppe Volpi per le migliori interpretazioni maschile e femminile sono state assegnate agli statunitensi Peter Sarsgaard e Cailee Spaeny, rispettivamente per Memory di Michel Franco e Priscilla di Sofia Coppola.

Jacob Elordi e Cailee Spaeny in una scena del film Priscilla di Sofia Coppola
Jacob Elordi e Cailee Spaeny sono Elvis e Priscilla Presley nel film di Sofia Coppola (foto: Vision Distribution)

Venezia 80, vincitori annunciati: non c’è solo il Leone d’oro

La giuria della sezione Orizzonti, presieduta da Jonas Carpignano e completata da Kaouther Ben Hania, Kahlil Joseph, Jean-Paul Salomé e Tricia Tuttle, ha premiato Explanation for Everything dell’ungherese Gábor Reisz come miglior film. El Paraìso di Enrico Maria Artale è stato premiato per la miglior sceneggiatura, mentre a Una sterminata domenica di Alain Parroni (al cinema dal 14 settembre) è andato il Premio Speciale della Giuria.

Il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis, assegnato dalla giuria presieduta da Alice Diop e composta da Faouzi Bensaïdi, Laura Citarella, Andrea De Sica e Chloe Domont, è finito a Love Is a Gun del taiwanese Lee Hong-chi. Felicità, l’esordio alla regia di Micaela Ramazzotti in sala con 01 Distribution dal 21 settembre, ha vinto il Premio degli Spettatori – Armani Beauty. Il Premio Venezia Classici per il miglior restauro, assegnato dal regista e sceneggiatore Andrea Pallaoro con una giuria composta da 24 studenti di cinema, è andato a Moving del giapponese Shinji Sōmai nel restauro di Yomiuri Telecasting Corporation.

Alla Settimana Internazionale della Critica ha vinto Malqueridas, il primo lungometraggio della regista cilena Tana Gilbert. Un’altra regista, la canadese Ariane Louis-Seize, ha trionfato alle Giornate degli Autori portando a casa il GdA Director’s Award con il suo Vampire humaniste cherche suicidaire consentant. Il Premio del Pubblico è andato ad un altro debutto nel lungometraggio, Quitter la nuit della belga-canadese Delphine Girard prodotto da Lukas Dhont.

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