Nino Frassica: “Amo scherzare perché non prendere le cose troppo sul serio è un antidoto”

L'attore si racconta su Repubblica, dagli esordi a Messina al successo con Arbore fino allo spettacolo "Maledetti amici miei"

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Dagli esordi nelle televisioni locali messinesi al successo nazional-popolare con Don Matteo e Che tempo che fa, Nino Frassica si racconta sulle pagine di Repubblica. L’occasione è il debutto al teatro Ambra Jovinelli di Roma con Alessandro Haber, Rocco Papaleo e Giovanni Veronesi nello spettacolo Maledetti amici miei… Il ritorno, ispirato al programma televisivo andato in onda su Rai 2 nel 2019.

La saggezza di Nino Frassica: “Scherzare è un antidoto”

Frassica ripercorre tutto quello che è successo nella sua vita prima dell’incontro decisivo con Renzo Arbore, avvenuto agli inizi degli anni Ottanta. “Sapevo quello che non volevo fare: i lavori pesanti – ammette l’attore –. Da ragazzino coglievo i pomodori, piccole cose. Nascendo in provincia, spesso si diventa rinunciatari: ‘Figurati se mi chiamano, in Rai ci sono Mina, Walter Chiari, che se ne fanno di me’. È cambiato tutto, c’è YouTube, è molto più facile farsi conoscere. Sono sicuro che ci sono talenti, miei coetanei, che non ci hanno mai provato”.

Le apparizioni di Frassica a Che tempo che fa con il suo Novella Bella contano centinaia di migliaia di visualizzazioni su YouTube, mentre il suo attivissimo profilo Facebook vanta quasi 800.000 follower. Nonostante la dura gavetta, Frassica non si è mai perso d’animo e ha sempre proseguito per la sua strada. “Quando ho fatto Quelli della notte – ricorda il comico – vivevo a Galati Marina, in provincia di Messina, i miei vicini erano pescatori. Annunciai: ‘Vado in televisione’. Quando mi hanno visto, il commento fu: ‘Guarda, c’è il figlio del tuo compare Alberto (mio padre)’. E la risposta: ‘No, non può essere lui’. Per la nostra mentalità era uno che mi somigliava, era impossibile che fossi finito dentro il televisore”.

Un primo piano di Nino Frassica
Nino Frassica (foto: RaiPlay)

Nino Frassica: età che passa? “Cerco di fregarmene”

Agli inizi Frassica faceva gli “scherzi” nei bar di Messina, sempre col marchio speciale della sua comicità surreale. I genitori hanno potuto godere poco della sua popolarità. E quando è cominciata ha dovuto dimostrarla, come accaduto con la madre. “Non stava già bene, capì quando ho fatto il testimonial per Maina – racconta l’attore –. Chiesi di portare al mio paese un camion con una montagna di panettoni. Li distribuì a tutti, era felice. Quando le spiegai: ‘Mamma, in banca ho dei soldi’, non le fece lo stesso effetto. Quei dolci erano una cosa concreta”.

Oggi, passati i 70 anni (ne ha compiuti 71 l’11 dicembre scorso), Frassica inizia una seconda vita in teatro prima di tornare in piazza a Reggio Calabria il 1° gennaio 2023 per festeggiare il Capodanno con i Plaggers. Ma l’età per lui non è mai stata un problema. “I miei coetanei si deprimono perché non vogliono accettare gli anni che passano – spiega il comico –. La verità è che si soffre, invecchiare è un’arte. Anche i grandissimi da vecchi hanno sbagliato. Alberto Sordi era un gigante ma gli ultimi film non erano così belli. Bisogna stare attenti alla smania di fare. Il calciatore anziano sa che le gambe non sono più quelle di una volta, l’artista no. Io voglio capire fino a quando posso giocare”.