Arisa da bambina presa di mira dai compagni: “Ero bruttina, dicevano che puzzavo di pecora”

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arisa da bambina

La talentuosa e brillante cantante non finisce mai di aprire piccoli sipari rivelatori su alcuni suoi aspetti, anche passati: nella sua ultima confessione, osserviamo infatti un’inedita Arisa da bambina alle prese con un rapporto difficile con i suoi compagni di classe. In un’intervista molto intima ad il Corriere Della Sera, la coach di Amici di Maria De Filippi ha voluto raccontare degli espisodi particolarmente amari che ricorda della sua infanzia: “Alle medie non ero tra le ragazzine più carine, i miei compagni mi prendevano in giro“, racconta l’artista, che oggi invece promuove in tantissimi modi il volersi bene come principale declinazione della tanto citata ‘body positivity.’

Mi prendevano in giro per il naso o perché non avevo tanti vestiti – continua così il racconto di Arisa da bambina – Per gli altri erano battute ma io le prendevo sul serio, mi pesavano. Abitavo in campagna, mio padre ha sempre avuto gli animali e capitava che portasse a pascolare le pecore vicino alla strada dove passava l’autobus con i miei ‘amici’. Che hanno iniziato a chiamarmi pecora, a dirmi che puzzavo”.

Il racconto di Arisa da bambina

Per i suoi fan non è la primissima volta che la cantante prova a far riemergere il suo passato per parlare del profondo lavoro che ha fatto su di sé in termine di consapevolezza e determinazione: sul suo profilo Instagram, infatti, accompagnata da una deliziosa foto di Arisa da bambina, si legge un altro potente ricordo (legato ad uno dei suoi recenti singoli, ‘Ortiche’):

Sono cresciuta in campagna e per me, le ortiche sono sempre state una minaccia, qualcosa di cui avere paura, qualcosa a cui non avvicinarsi, qualcosa da non toccare. Adesso che sono grande ho imparato che nonostante ci sia stato insegnato a evitarle, le ortiche sono delle erbe preziosissime che cospargono tutto il mondo con le loro splendide foglie verdi, irritando però la pelle di chiunque si azzardi a toccarle nel modo sbagliato. Mi fanno pensare alle donne, quelle forti che stanno in piedi nonostante tutto, che continuano a costruire, a crescere, a sperarci, ad amare. Quelle donne che perdonano, che certo, a volte se ferite ti pungono, ma che hanno un’anima dolce, che se sai come prendere ti può guarire.

E sicuramente la sua ‘guarigione’ le ha permesso di superare brillantemente episodi spiacevoli del passato, come quella volta in cui “Hanno imbrattato il bagno dell’istituto con insulti alla maestra, firmandoli con il mio nome. Mi hanno sospesa per tre giorni: tutti sapevano che non ero stata io

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