Quando Amadeus ha annunciato il nome di Orietta Berti tra i 26 Campioni in gara al Festival di Sanremo 2021, molti spettatori e addetti ai lavori hanno malignato sulla presenza dell’usignolo di Cavriago in mezzo a tanti giovani. La cantante, 77 anni e unica rappresentante della quota “nazional-popolare” alla kermesse, è assente dal palco del Teatro Ariston dal lontano 1992. Eppure a Sanremo ha partecipato undici volte, la prima nel 1966 con Io ti darò di più.
Orietta Berti, Covid non la ferma
In un’intervista concessa a Marinella Venegoni su La Stampa, la Berti rivela che è stato il suo manager ad insistere per inviare tre canzoni ad Amadeus.
Quest’anno è davvero speciale per la cantante emiliana: festeggia 55 anni di carriera, celebrati con la pubblicazione dell’autobiografia Tra bandiere rosse e acquasantiere, il racconto dell’infanzia divisa tra una mamma comunista e un papà fervente cattolico e dei suoi primi passi nel mondo dello spettacolo.
La canzone che porta a Sanremo 2021 si intitola Quando ti sei innamorato. È un brano che “mette in risalto la mia voce, è una bella canzone tradizionale. Mi spiace non aver ringraziato bene Amadeus, al telefono quando me lo ha annunciato, ma mio marito aveva una tosse tremenda, non ci vedeva. Da non augurare al peggior nemico”.
Orietta è apparsa in video-collegamento a Sanremo Giovani perché in isolamento cautelativo. Il Covid, infatti, è arrivato nella sua famiglia. Lei ha avuto “una tosse fastidiosa, una stanchezza incredibile”. Osvaldo, il marito, “è stato molto male”, come il figlio Otis. Così lei si è ritrovata a combattere “dal 20 novembre. Ho due cani molossi, nove gatti. Anche la mia colf si è ammalata, dovevo pulire tutto io. Non hai appetito, un mal di testa così forte da non poter appoggiare la testa al cuscino. Adesso va meglio”.
Di una cosa Orietta Berti è sicura: non ha timore di confrontarsi con gli altri Big, la maggior parte dei quali sconosciuti al pubblico generalista. Ammette che “quelli nuovi da 100 milioni di visualizzazioni non li conosco, oggi tutto succede in rete. Ma alla mia età, in mezzo a tanti giovani, non mi sento imbarazzata: questo lavoro non fa invecchiare il cuore. Sarà un cast per tutti i gusti e avrà successo. La gente chiusa in casa ha voglia di evadere dai bollettini medici. Troppi morti, non me li spiego. Speriamo nel vaccino, la stella cometa di questa epifania”.
Orietta Berti Sanremo: un rapporto difficile per il caso Tenco
Resta una domanda: perché dal 1992 non ha più partecipato a Sanremo? La risposta è semplice: le malelingue che si sono abbattute su di lei per la morte di Luigi Tenco nel 1967, che citò Io, tu e le rose nel suo presunto biglietto d’addio. Recriminazioni che fanno ancora male.
Oggi la Berti ammette di non averci ancora fatto pace e che “è come se fosse appena successo”. Ma lei, a quel biglietto con un’altra calligrafia pieno di errori grammaticali e al suicidio, non ha mai creduto. Tenco, anzi, le disse durante le prove che aveva “una bella canzone adatta a Sanremo”.
Se “la vita di una persona è importante”, per Orietta “il disprezzo della gente è terribile. Per tanti anni sono usciti articoli con un’ironia acida e cattiva. Sapesse quante volte l’ho sognato. Tanti fan non credono che lui abbia fatto questa cosa da solo: hanno coperto tutto, mandato via tutti, non s’è saputo niente. Il dubbio sarà sempre con me, sono andata poco a Sanremo per questo”.
[…] differenza di quanto accaduto con Orietta Berti, la famiglia Tenco ha scritto una lettera aperta in cui giudica il monologo della conduttrice sul […]