“Luigi Tenco morì giocando con una pistola”: la famiglia del cantautore contro Barbara Palombelli

Il monologo della giornalista a Sanremo 2021 non è piaciuto alla famiglia Tenco, che lo definisce "strumentale e irrispettoso"

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Barbara Palombelli durante il monologo su Luigi Tenco a Sanremo 2021
Barbara Palombelli durante il monologo su Luigi Tenco a Sanremo 2021

Il monologo di Barbara Palombelli sulle donne al Festival di Sanremo 2021 non è piaciuto alla famiglia di Luigi Tenco. Nel suo racconto sulle “donne italiane”, la giornalista ha dedicato un passaggio al cantautore genovese. “Noi ragazzi negli anni Sessanta – ha detto Palombelli – cercavamo le emozioni. Pensate che Luigi Tenco, giocando con una pistola, proprio qui ha trovato la morte. Chiesi a Gino Paoli, molti anni dopo, cosa accadde veramente qui a Sanremo quell’anno. E lui mi disse: ‘Guarda, noi non avevamo le droghe. Ci dovevamo caricare di emozioni. E allora camminavamo sui cornicioni, guidavamo a fari spenti e io ho una pallottola nel cuore. Anch’io giocavo con le pistole come Luigi’. Ringrazio Gino e un grandissimo abbraccio a Luigi”.

Luigi Tenco: Palombelli “irrispettosa” a Sanremo 2021

A differenza di quanto accaduto con Orietta Berti, la famiglia Tenco ha scritto una lettera aperta in cui giudica il monologo della conduttrice sul palco dell’Ariston un “chiacchiericcio, pregno di ignoranza sull’argomento da una parte e di incoerenza dall’altra parte”.

Nella lettera, gli eredi spiegano che Palombelli “ha diffuso notizie improbabili sulla vita di Luigi Tenco. Quindi, portati a vedere un’altra volta un programma che non ci entusiasma proprio perché rappresenta una manifestazione i cui rumors giornalistici pilotati del 1967 non si fecero scrupoli a relegare l’umanità di Luigi Tenco nell’ingiusta etichetta del ragazzo depresso, condizionando persino le sue numerose opere musicali per diversi decenni, con profonda amarezza abbiamo constatato quanto ancora perduri un certo tipo di superficialità giornalistica. Le sue parole, passando per il racconto diseducativo di una sua bravata adolescenziale, sono risultate come una forzatura per arrivare a parlare in modo inopportuno di Luigi Tenco”.

La lettera prosegue puntualizzando che queste ed “altre gravi affermazioni” di Palombelli “sarebbero frutto di un’intervista con Gino Paoli che, come è noto a tutti e diversamente da Luigi Tenco, ha certamente cercato la morte per suicidio ma senza riuscirci (fortunatamente)”.

La famiglia Tenco conclude spiegando che questo monologo “non rende merito alla categoria dei giornalisti a cui apparterrebbe e nemmeno al servizio televisivo pubblico che ha deciso di farla esibire su Rai1, ma soprattutto non può essere considerato un criterio onesto alla base di affermazioni lesive come quelle che ha fatto nel suo show del 5 marzo davanti a milioni di telespettatori dove, oltre a diffondere notizie false, ha banalizzato un fatto grave come quello che accadde a Luigi Tenco. Voglia, dunque, accettare il nostro totale fastidio e rifiuto al suo ‘grandissimo abbraccio a Luigi’ che ci è sembrato strumentale e irrispettoso dei valori umani ed artistici del nostro amato Luigi”.

Barbara Palombelli durante il monologo su Luigi Tenco a Sanremo 2021
Barbara Palombelli durante il monologo su Luigi Tenco a Sanremo 2021 (foto: RaiPlay)

Barbara Palombelli replica alla famiglia di Luigi Tenco

La risposta di Barbara Palombelli non si è fatta attendere ed è arrivata tramite l’Ansa. La giornalista Mediaset puntualizza di aver “soltanto citato una mia intervista a Gino Paoli, che ha ripetuto le stesse parole in diverse occasioni. E mi sono documentata negli archivi Rai”.

Il riferimento è allo speciale Viva Mogol! Con i grandi della musica, andato in onda su Rai1 il 24 settembre 2016 e condotto da Massimo Giletti. Nel corso di quel programma, Paoli spiegò che “una gestualità come quella di ammazzarsi era fuori delle corde di Luigi. Luigi era una persona allegra, non era depresso”.

Palombelli termina la sua nota specificando le parole di Paoli. Il cantautore dichiarò in quella circostanza che “se posso fare un’illazione è che abbia fatto una boutade davanti a Dalida, ‘adesso mi sparo’, e lei era lì. Può essere possibile, anche se non si può verificare nulla e quindi è inutile stare a parlarne. Luigi non era un depresso che avesse idee suicide. Eravamo tutti casinisti, ci divertivamo a fare scherzi come tutti i ragazzi di quella età”.

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