Monta tra giornali e social lo scontro tra Giorgia Meloni e la coppia Ferragni e Fedez. Al centro del botta e risposta c’è l’omicidio di Willy Monteiro, il ragazzo di 21 anni ucciso a calci e pugni a Colleferro. Tutto è cominciato quando Chiara Ferragni ha commentato l’accaduto tirando in ballo l’aggravante razziale a carico degli aggressori. La fashion blogger accusa la “cultura fascista sempre resistente in questo Paese” dietro la violenza degli assassini del giovane capoverdiano di Paliano.
Chiara Ferragni e Fedez fanno infuriare Giorgia Meloni
Ferragni, in una storia di Instagram pubblicata dal profilo @spaghettipolitics (account gestito dalla 21enne varesina Michela Grasso), non ha usato mezzi termini. “Il problema – ha detto – non lo risolvi nascondendolo sotto al tappeto, lo si risolve con la cultura e l’istruzione”.
La presa di posizione dell’imprenditrice, che ha usato parole radicali per i suoi standard come ha fatto solo quando è stata paladina dei diritti LGBTQ, ha suscitato un duro commento di Giorgia Meloni. La presidente di Fratelli d’Italia, in un’intervista al quotidiano La verità, rifiuta ogni connotazione politica dietro questa vicenda e biasima piuttosto la “cultura effimera” che produce questi mostri.
Gli aggressori di Willy, secondo la Meloni, “sono distanti anni luce da qualunque cultura. Escludo che abbiano mai letto un libro. Semmai sono figli di chi ha propagandato il modello Gomorra per farci milioni. Di chi ci ha spiegato che in Italia il problema della droga non esiste. Di chi, nei salotti buoni, come valore massimo propone l’obiettivo di comprarsi un paio di scarpe da 1.000 euro”.
“Mi chiedo solo – affonda la leader di FdI – come mai la Ferragni e Fedez non facciano una bella campagna contro la diffusione della cocaina tra i giovani”.
Giorgia Meloni: Fedez e il problema della “cocaina tra i giovani”
Queste dichiarazioni non hanno lasciato indifferente Fedez. Il rapper milanese sposato con la regina delle influencer risponde a muso duro sui social.
“In interviste passate – ammette il cantante – ho detto di aver fatto utilizzo di droghe in un discorso molto più ampio che verteva proprio sulla condanna dell’utilizzo delle droghe stesse… Non mi fumo neanche le canne, reggo molto male l’alcol. Faccio una vita terribile da pensionato”.
La stoccata non si fa attendere. “Mi metto a disposizione di tutte le procure possibili e immaginabili – puntualizza Fedez – per fare tutti i test anti-droga se anche i senatori e i parlamentari della Repubblica fanno lo stesso”.
Fedez Meloni: lo scontro arriva su Twitter
A quel punto il rapper ricorda un episodio accaduto nel settembre del 2019, quando un assessore comunale alle politiche giovanili di Fratelli d’Italia è stato sorpreso a Lagosanto, in provincia di Ferrara, ad acquistare cocaina dai carabinieri.
“È tutto bellissimo”, il sarcastico commento su Twitter accostato alla citazione della Meloni.
In precedenza, Fedez è anche tornato sul modello “vuoto e narcisista” che lui e la moglie rappresentano nell’Italia di oggi.
“Diamo per assodato che Chiara Ferragni e Fedez siano il problema di questa società – chiarisce –. Se non esistessero Chiara Ferragni e Fedez non ci sarebbero più crimini, persone violente e il mondo sarebbe un posto fantastico. Allora domandiamoci che cosa, chi ha creato Chiara Ferragni e Fedez? Di cosa sono figli? Siamo figli vostri”.
Fedez e Chiara Ferragni nel mirino di Fratelli d’Italia
I commenti degli utenti, tra favorevoli e contrari, sono stati tantissimi. La ciliegina sulla torta l’ha messa Giovanbattista Fazzolari, senatore di FdI.
“Il duo social canoro Fedez-Ferragni – scrive il deputato su Facebook – torna oggi ad attaccare Giorgia Meloni con mistificazioni tipiche di chi è abituato a vivere di gossip e pettegolezzi. Non si capisce se sia un disperato bisogno di visibilità, avendo forse finito le foto dei loro fondoschiena, o il preludio a un loro maggiore impegno in politica. Avranno legittimamente pensato che visto il livello medio dei comunicatori, degli intellettuali e dei politici di riferimento del governo pentapiddino anche loro possono giocarsi le loro carte e diventare punti di riferimento del panorama culturale della sinistra italiana. Effettivamente non hanno tutti i torti. Suggerisco subito un convegno alla Festa dell’Unità: da Gramsci a Fedez-Ferragni evoluzione della sinistra”.
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