Leo Gullotta replica alle accuse: “Il Bagaglino non ha mai fatto satira di destra”

In una lunga intervista al "Fatto", l'attore torna sui tanti anni passati con Pingitore e gli altri

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Leo Gullotta torna a parlare del Bagaglino. Da più parti la compagnia di varietà fondata da Pier Francesco Pingitore e Mario Castellacci è accusata di una comicità da dimenticare perché trash, gretta e banale, qualunquista e anticamera del populismo. L’attore siciliano, 54 anni di carriera alle spalle, non la pensa così. Non si è mai pentito degli anni trascorsi tra palcoscenico e tv, con programmi in Rai come Biberon e Crème Caramel e a Mediaset quali Champagne e Rose rosse.

Leo Gullotta: Il Bagaglino “non era di destra”

“Era una vignetta televisiva sui politici e sui personaggi più in voga – racconta Gullotta in un’intervista al Fatto Quotidiano – e inevitabilmente raccontavamo il Paese, benché in chiave caricaturale. La stessa signora Leonida era una parodia di un certo stereotipo”.

I programmi del Bagaglino in prima serata su Rai 1 e Canale 5 facevano numeri da capogiro, da far impallidire le trasmissioni di oggi. Dopo aver dominato per anni la prestigiosa fascia del prime time, lo spettacolo ha chiuso nel 2009 per una emorragia di ascolti.

La satira di Pingitore e soci è stata spesso criticata, soprattutto a sinistra, perché troppo vicina al potere. Gag e imitazioni non erano così pungenti coi politici: anzi, l’establishment di destra e il relativo sottobosco frequentava compiaciuto le serate al Salone Margherita.

L’interprete di parodie memorabili come quelle di Maria De Filippi, Raffaella Carrà e Gina Lollobrigida sottolinea l’ipocrisia che regna nel mondo dello spettacolo. Specie nei confronti di un attore come lui, gay e ai tempi militante di Rifondazione Comunista.

“Il passato e le idee di qualcuno – rivela Gullotta – venivano ciclicamente tirate fuori per etichettare gli spettacoli. Ma per me quella non è mai stata satira di destra. Era lavoro e divertimento, non m’importavano le idee politiche dei miei colleghi. Ho lavorato con professionisti incredibili come Pingitore, Pippo Franco e Oreste Lionello, per me un amico straordinario”.

Gullotta si era allontanato da Pingitore e soci ai tempi di Bellissima, ma non rinnega quell’esperienza. “Ai tempi di Biberon, uno degli spettacoli più di successo – ricorda l’attore –, Pingitore s’inventò una famiglia che aveva come vicini di casa una serie di politici. C’era il marito frustrato, interpretato da Pippo Franco, il nonno rompicoglioni impersonato dal grande Oreste Lionello, e siccome mancava la moglie, la feci io”.

“Usavo gli stilemi di quel periodo – aggiunge – per incarnare le donne arricchite, parvenu che s’atteggiavano a signore bene ma scivolavano miseramente su sfondoni grammaticali. Tutto era scritto e provato per andare sempre in diretta senza sbavature, una compagnia teatrale che ha realizzato spettacoli cult. Per me è stata soprattutto una famiglia”.

Un primo piano di Leo Gullotta a La vita in diretta
Leo Gullotta (foto: Facebook @lavitaindiretta)

Il Bagaglino: attori e ballerine come una famiglia

Oggi Gullotta è impegnato soprattutto in teatro con spettacoli che portano in scena Pirandello e Patroni Griffi, Shakespeare e Noël Coward. Una satira come quella del Bagaglino sarebbe improponibile.

“Era cambiata la tv – conclude l’attore – e il tipo di racconto televisivo. Abbiamo vissuto stagioni indimenticabili e tante critiche: ricordo quando la Rai dei professori sospese lo spettacolo e poi furono costretti a richiamarci di corsa perché gli investitori pubblicitari erano imbufaliti”.

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