Il ladro di bambini è uno dei lavori di Gianni Amelio più acclamati da pubblico e critica. Vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes nel 1992, l’emozionante e commovente film del regista calabrese conta sull’interpretazione di un bravissimo Enrico Lo Verso. L’attore palermitano è Antonio, il carabiniere napoletano che scorta i piccoli Rosetta (Valentina Scaici) e Luciano (Giuseppe Ieracitano) da Milano alla Sicilia. Quel ruolo, finito a Lo Verso, era molto appetito all’epoca. Amelio rivela che erano diversi gli attori, anche di primo piano, che desideravano interpretare il personaggio. Tra questi, ci furono Antonio Banderas e soprattutto Massimo Troisi.
Massimo Troisi, Il ladro di bambini un sogno
Amelio, reduce dal successo di Hammamet con sei milioni di euro incassati e due Nastri d’argento vinti, racconta in un’intervista al Messaggero di aver rifiutato Banderas e di aver parlato spesso e volentieri con Troisi per la parte.
“Una sera – svela il regista – mi chiamò Massimo Troisi. Ci vedemmo nel suo ufficio di sera tardi, mi ricordo una lampadina nuda che pendeva dal soffitto. Dice, con quella sua lingua imprescindibile dalla faccia, che aveva letto di straforo il copione e apprezzato molto il personaggio del carabiniere: ‘Se vuoi lo adattiamo insieme’. ‘Proviamoci’”.
A quel punto, però, qualcosa è andato storto. “Due giorni dopo – continua Amelio – mi comunica che il suo produttore si era messo di traverso, perché da lui voleva un film di Natale. Dopo l’uscita in sala de Il ladro di bambini, trovai a casa un messaggio di Massimo alla segreteria telefonica”.
Il regista ricorda ancora a memoria quelle parole. “‘Sono contento di non aver fatto il film, perché avrebbero detto che il successo era merito pure di Troisi. Invece è solo tuo. Si nu Dio ‘e regista!’. Ho conservato il nastro – spiega Amelio –, proprio come ho fatto con uno di Mario Monicelli che mi parlava de Le chiavi di casa: ‘Ma dove l’hai imparata questa grande semplicità?’”.
Massimo Troisi, morte arrivata durante Il postino
Il ladro di bambini ha vinto sette Davide di Donatello, tra cui quelli di miglior film e miglior regista. Il produttore che impedì a Troisi di recitare nel film era Vittorio Cecchi Gori, con il quale l’attore aveva un contratto vincolante.
Nello stesso periodo, Troisi girò Pensavo fosse amore… invece era un calesse, il suo ultimo film da regista, di cui fu anche sceneggiatore e protagonista con Francesca Neri e Marco Messeri. La commedia, uscita il 20 dicembre del 1991, fu campione d’incassi della stagione natalizia.
Due anni dopo, Il postino venne portato a termine solo con l’aiuto di Michael Radford. Proprio durante le riprese, un infarto colpì Troisi, morto il 7 giugno 1994 a soli 41 anni.
[…] realizzato: quando da “semi sconosciuta in un cast stellare”, figlia di un portalettere, Massimo Troisi, su indicazione dell’allora fidanzata Nathaly Caldonazzo, la scelse per il ruolo di Beatrice […]
[…] disse di andare a prendere il caffè da lui …. trovai Maradona !!! Grande amico, immenso artista. Il Postino resta un capolavoro assoluto della sua grande […]