Ci ha convinti l’ultima puntata di Montalbano?

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Che si tratti dell’ultima puntata di Montalbano nel senso di ‘recente’ o che sia la fine ufficiale della serie (chi lo sa?), ‘Il metodo Catalanotti’ ha segnato senza dubbio un punto importante e definitivo per gli ammiratori del commissario. Un cambiamento di rotta, una nuova veste che ci ha svelato, per la prima volta, una sorta di vena malinconica e umana del protagonista a cui non eravamo abituati.

Perché l’ultima puntata di Montalbano è stata criticata, ma allo stesso tempo è un perfetto testamento

A prescindere dai numeri (9.016.000 spettatori pari al 38.4% di share) e dalle brillanti guest star (Greta Scarano e Antonia Truppo su tutte), l’ultima puntata di Montalbano andata in onda l’8 marzo 2021 ha lasciato una bocca amara e non poche perplessità nel pubblico. Il personaggio interpretato da Luca Zingaretti (che eccezionalmente veste anche le panni di regista dell’episodio, in seguito alla scomparsa di Alberto Sironi) ha vissuto un vero e proprio stravolgimento di carattere: l’amore improvviso per Antonia, giovane collega che in un solo colpo mette in discussione la sua carriera e l’amore (lontano) di una vita, Livia (Sonia Bergamasco).

Un cambiamento che alcuni hanno giudicato troppo repentino, perfino superficiale nel suo rompere gli schemi: d’altra parte, però, va considerato che, in fondo, il bel commissario, dopo anni di una relazione a distanza e di un’immersione totale nel proprio lavoro, comincia a sentirsi stanco, ad avere voglia di vivere una storia piena, accogliente. Di avere pace. Ed il passaggio a questa consapevolezza non può essere semplice, per chi è abituato alla sua personalità:

“La più grande delle novità è la perdita di controllo del commissario travolto dalla passione – spiega infatti Zingaretti – Il suo è un mondo legato alla sua terra, ma anche ai riti che sono quasi sempre gli stessi. Non è la prima volta che prende una sbandata lo sappiamo, ma si innamora davvero. Ora per raccontare questo terremoto interiore, abbiamo deciso di cambiare anche il suo tipo di parlare e di conseguenza la recitazione ovvero la mia, per renderlo più realistico, tormentato“.

Ed ecco spiegata la sensazione di stranezza di fronte all’ultima puntata di Montalbano: secondo le parole dell’attore e regista “Per raccontare tutto questo occorreva un salto, bisognava marcare la differenza, trovare un dolore nuovo, un coraggio disperato. Penso di poter dire che ci siamo riusciti e di aver fatto, tutti quanti insieme, un gran bel lavoro […] Questo episodio resterà nella memoria di tutti, forse perché Camilleri presagendo la sua fine ha fatto sì che questo racconto sia una sorta di testamento“.

Finale di stagione o definitivo? Zingaretti ha la sua idea

Riguardo al destino della celebre serie, Zingaretti non se la sente di rispondere in modo definitivo, ma esprime la sua accorata sensazione anche riguardo al periodo: “Non c’è stanchezza su questo personaggio. Io però dico che i morti da due sono diventati tre, oltre a Camilleri e Sironi anche lo scenografo Riccieri, ed erano compagni di squadra. Non è una cosa da poco non trovare più i punti di riferimento. Da una parte c’è la tentazione del voler tornare al timone della barca, per rispetto a queste persone. Dall’altra mi chiedo se Camilleri ci domandasse tutto questo. Quest’anno è stato segnato da tante cose, ma soprattutto il tempo si è fermato con il covid“.

E infine: “Non c’è stato tempo di elaborare il lutto, perché il tempo non è scorso. Io sto in questa sorta di limbo. Vorrei che ci aiutaste a informare il pubblico che Il metodo Catalanotti è l’ultimo inedito“.

Voi cosa ne pensate di questo finale? Vorreste vedere come continua?

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