Piero Angela: “La guerra è un’altra cosa, ma gli italiani sono indisciplinati per natura”

Intervistato in radio, il divulgatore più amato della nostra tv commenta le misure prese dal governo per contrastare l'epidemia

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Piero Angela a SuperQuark
Piero Angela (foto: Ufficio stampa Rai)

Piero Angela è uno dei tanti soggetti a rischio in queste settimane di emergenza sanitaria. Il divulgatore scientifico, 91 anni, ha deciso di adoperarsi in prima persona per suggerire cautele e precauzioni ai più vulnerabili. Uno dei personaggi più amati della nostra tv è intervenuto in merito ai microfoni di Un giorno da pecora, il programma radiofonico di Rai Radio 1 condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro.

Piero Angela su coronavirus: “Italiani indisciplinati”

Angela sfata innanzitutto un paragone molto citato in questi giorni di paranoia e allarmismo da quarantena obbligata: quello tra il coronavirus e la guerra. “È completamente diverso – dice il ricercatore e tuttologo –. Io la guerra l’ho vissuta, quando è finita avevo 17 anni. Ho assistito a tantissimi bombardamenti sulla popolazione civile. Non si mangiava, ho fatto una fame terribile, si viveva da sfollati fuori dalla città”.

Le norme previste dal decreto del governo Conte per bloccare la curva dei contagi sono ferree e restrittive. Serve un forte senso di responsabilità da parte di tutti, anche se in Italia ci sono moltissimi denunciati (oltre 35mila) per violazione delle disposizioni del dpcm rispetto ai contagiati, arrivati a 41mila secondo i numeri di Worldometer.

“Gli italiani – ammette Angela – sono indisciplinati per natura, la trasgressione è quasi un piacere. Poi certamente tutti hanno le loro piccole e grandi esigenze”.

Piero Angela a SuperQuark
Piero Angela (foto: Ufficio stampa Rai)

Piero Angela: biografia per occupare il tempo libero

A nulla sono valsi appelli come quello di Beppe Fiorello, diventato virale sui social. Secondo il volto televisivo che con i suoi Quark e SuperQuark ha informato intere generazioni di spettatori, bisogna soltanto restare a casa. Lui il figlio Alberto lo vede in videochiamata.

“In questo periodo di isolamento forzato – ammette Angela – sto rileggendo i miei libri perché dovrebbero uscire in una collana dopo l’estate, e dunque devo aggiornarli e farne una prefazione. E poi, avendo tempo libero, ho ripreso a suonare il pianoforte”.

Il consiglio che lancia con la consueta voce pacata e l’aplomb raffinato è semplice. “Alle persone anziane, ma non solo – suggerisce –, direi di approfittare di questo periodo per scrivere la storia della loro vita, di creare questo documento prezioso che poi resterà per sempre nella loro famiglia. Io sarei felice di avere oggi un diario o un racconto dei miei nonni o bisnonni: le radici sono sempre importanti”.

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