Morto Diego Armando Maradona, simbolo di una città

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All’età di 60 anni, pochi giorni dopo il suo compleanno, è morto Diego Armando Maradona, ‘el Pibe de Oro’. Ad annunciarlo le fonti argentine, tra cui El Clarin e TN Todo Noticias, che affermano che la scomparsa del celebre calciatore sia stata dovuta ad un arresto cardiorespiratorio.

A conferma è arrivata anche il comunicato dell’agente del campione internazionale Matias Morla.

Morto Diego Armando Maradona: era stato il protagonista di uno dei più bei documentari biografici mai girati

Era già qualche settimana che i fan del mitico calciatore argentino erano in apprensioni per le sue condizioni: prima un ricovero causa covid, poi, la scorsa settimana, un’operazione al cervello per la rimozione di un ematoma subdurale. Quando è morto Diego Armando Maradona si trovava in convalescenza nella sua dimora di Tigre, nel suo paese natale.

La sua scomparsa lascia in profondo lutto e sconforto moltissimi ammiratori da tutto il mondo, dai tifosi napoletani alla sua amata argentina, passando per uno dei più talentuosi registi, vincitore anche di un premio Oscar per il suo documentario su Amy Winehouse: Asaf Kapadia, autore del sensazionale ‘Diego Maradona’, attualmente disponibile sul catalogo Netflix Italia.

Ricordiamo il celebre Pibe de Oro con uno dei suoi più begli omaggi cinematografici: “Diego Maradona” di Asaf Kapadia

Mentre aspettiamo anche il nuovo progetto di Paolo Sorrentino “È stata la Mano di Dio ( al link potete leggere il tragico episodio che lega il regista al calciatore), vi consigliamo spassionatamente di guardare ‘Diego Maradona’, il docu-film in cui Kapadia racconta l’avvincente storia di un giovanissimo eroe, un ragazzino povero e senza istruzione cresciuto in una baraccopoli che mette tutta la sua forza e la sua energia nello sport, spingendosi oltre ogni limite personale per mettere a punto una tecnica sopraffina.

Il focus principale è proprio sugli anni trascorsi a Napoli, sui passaggi fondamentali che di Diego cambiano non solo la carriera, ma anche la sua evoluzione come persona. Il regista ci tiene molto ad operare una netta distinzione: l’uomo Diego, il calciatore Maradona. Quest’ultimo è stato un divo, un eroe prima amato e venerato e poi odiato, ripudiato dai suoi stessi sostenitori e spinto in una spirale decadente, dolorosa ed estraniante. Il primo, invece, è colui che regge tutto sulle sue spalle e che nasconde tutti dietro i profondi occhi scuri.

Adesso che il mondo è costretto a dire addio ad entrambe le identità del campione argentino, la sua storia sarà ancora di più parte della narrativa nazionale e internazionale, di settore e non di settore. Controversa, certo, ma intensa e piena d’amore e dedizione, come tutte le avventure di eroi umani.

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