Lion – La strada verso casa, l’incredibile storia vera dietro il film

Tutto sulla storia vera di Saroo Brierley per ritrovare la sua casa d'infanzia e la madre biologica

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Dev Patel e Priyanka Bose in una scena del film Lion - La strada verso casa
Dev Patel e Priyanka Bose in una scena del film Lion - La strada verso casa

Never Give Up, canta Sia nel brano che scandisce Lion – La strada verso casa, il film con Dev Patel, Nicole Kidman e Rooney Mara basato sul romanzo La lunga strada per tornare a casa di Saroo Brierley. Sembra incredibile, ma dietro il libro e il commovente dramma diretto da Garth Davis c’è una storia vera. Sheru Munshi Khan, questo il vero nome dello scrittore indiano naturalizzato australiano, si è davvero perso a Calcutta nel 1986, a 1600 chilometri da casa, ed è stato adottato da una famiglia di Hobart, in Tasmania.

Lion – La strada verso casa: la storia vera

Nato nel 1981 a Ganesh Talai, un sobborgo di Khandwa, nel Madhya Pradesh, Saroo Brierley vive con la madre, due fratelli e una sorella in condizioni di estrema povertà. Il padre ha lasciato la famiglia per andare con un’altra donna e la mamma è costretta a lavorare come operaia e bracciante.

Quando ha 14 anni, Saroo accompagna in treno a Burhanpur il fratello Guddu che deve andare a lavoro. Arrivati a destinazione, Saroo scende e si addormenta su una panchina della banchina. Al suo risveglio non trova più Guddu e pensando sia sul treno del ritorno, sale sul primo vagone fermo al binario. Si chiudono le porte, comincia il viaggio e si riaddormenta: si ritrova così a Howrah, alle porte di Calcutta, lontanissimo da casa. Quella stessa notte, Guddu viene investito e ucciso da un treno in arrivo.

Saroo parla l’hindi e non conosce il bengali, la lingua del Bengala. Non sa a chi chiedere aiuto. Tenta in tutti i modi di tornare a casa, senza successo. Vive in stazione, recuperando avanzi di cibo dai cassonetti e dormendo sulle panchine, e poi per strada, dove deve vedersela con adescatori e malintenzionati. Quando la polizia lo ferma, è spedito in un centro per bambini abbandonati, ma nessuno riesce ad identificare la sua famiglia.

Nel 1987 Saroo è adottato dalla famiglia Brierley e si trasferisce in Australia. Nel frattempo, però, la madre Kamla non ha mai desistito dal cercarlo: viaggia in lungo e in largo per tutto il Madhya Pradesh, con scarsi risultati. A Hobart, intanto, Saroo impara l’inglese e studia economia, ma non smette di ripensare al suo calvario prima dell’adozione.

Dev Patel e Priyanka Bose in una scena del film Lion - La strada verso casa
Dev Patel e Priyanka Bose, ovvero Saroo e Kamla (foto: Long Way Home Productions / Eagle Pictures)

La trama di Lion – La strada verso casa è davvero successa nel 2011

Nel 2010, a quasi 30 anni, Saroo usa la (poca) memoria di quei luoghi e soprattutto le immagini satellitari di Google Earth per tentare di ricomporre il viaggio che lo ha portato a Khandwa. Grazie al gruppo Facebook “My hometown is Khandwa”, riceve conferma alle sue ipotesi. Così, grazie ad alcuni amici, nel 2011 torna in India, comincia a fare domande alle persone della sua città natale e il 12 febbraio ritrova la madre biologica, la sorella Shekila e il fratello Kallu.

Nel 2013, rientrato in Australia, Saroo pubblica La lunga strada per tornare a casa, edito in Italia da Fabbri. Tre anni dopo See-Saw Films acquisisce i diritti del romanzo e lo trasforma in Lion – La strada verso casa. Brierley collabora con la produzione e il regista e alcune riprese vengono effettuate proprio nel suo villaggio in India, con i famigliari in visita sul set. Anche Google assiste i produttori durante la lavorazione, assicurando l’autenticità delle scene in cui Saroo cerca il suo villaggio di nascita e il tragitto fatto su Google Earth.

Il risultato, come in tante storie vere che arrivano sugli schermi, è un film emozionante e coinvolgente, capace di riflettere senza pietismi sull’incontro tra culture diverse e sulle problematiche legate all’adozione.