Il marchese del Grillo, il cult di Mario Monicelli con Alberto Sordi, compie 40 anni. Era il 23 dicembre 1981 quando il film arrivò nelle sale italiane. Fu un successo clamoroso: 12 miliardi di lire incassate al botteghino, l’Orso d’argento alla miglior regia al Festival di Berlino e due David di Donatello (per le scenografie di Lorenzo Baraldi e i costumi di Gianna Gissi) vinti l’anno successivo. La Festa del Cinema di Roma celebra questa ricorrenza con un doppio evento speciale.
Il marchese del Grillo compie 40 anni: gli omaggi
Fino al 10 novembre, la Casa del Cinema di Villa Borghese ospita le straordinarie fotografie di scena scattate da Enrico Appetito. La mostra, in esposizione negli spazi Sergio Amidei e Cesare Zavattini, racchiude 60 scatti inediti, selezionati accuratamente da Tiziana e Claudia Appetito, figlia e nipote di Enrico.
Sordi amava quelle immagini e la loro luce caravaggesca, frutto del lavoro del direttore della fotografia Sergio D’Offizi. Considerava quelle foto dei veri e propri “quadri”: un insieme di istantanee capaci di cogliere le espressioni e le sfumature degli attori sia nel corso delle riprese che nei momenti di pausa sul set.
Il dietro le quinte di uno degli ultimi grandi film interpretati da Sordi è raccontato in un libro dal titolo “S’è svejatooo!”, pubblicato da Bibliotheka (con prefazione di Max Tortora) e presentato il giorno dell’inaugurazione della mostra fotografica. L’autore è Giorgio Gobbi, l’attore romano interprete di Ricciotto, il fedele aiutante del “sor marchese”.
Gobbi, che Sordi neanche voleva per questo ruolo (lo riteneva troppo giovane) ma venne confermato da Monicelli in persona, racconta preziosi aneddoti, segreti e divertenti avventure accadute dentro e fuori dal set del film.
Il marchese del Grillo: S’è svegliato racconta il dietro le quinte
Il marchese Onofrio del Grillo Duca di Bracciano, guardia nobile e Cameriere segreto di sua Santità Pio VII, è un autore di scherzi leggendari. Questo tratto della sua personalità era profondamente autobiografico: oltre che “cattivo” con le comparse alle quali tirava le pigne di plastica, nella vita Sordi era celebre per i suoi scherzi telefonici e per quelli improvvisati a sconosciuti incontrati per strada e ad amici e colleghi come Vittorio De Sica e Federico Fellini.
Sul set, invece, Gobbi rivela che Albertone ebbe una sbandata per la bellissima Caroline Berg, l’interprete francese dell’attrice Olimpia. Con Nicola Piovani, l’autore della colonna sonora, le dedicò la canzone Mia cara Olimpia. Non solo: Sordi le mandava continuamente fiori e cercava di conquistarla in tutti i modi. Ma la Berg preferì concedersi un’avventura con un aitante “ciakista”: da quel giorno, Sordi non volle più quel tecnico quando lui era in scena.
Questi e altri aneddoti, passati da poco i 100 anni dalla nascita di Sordi, sono stati raccontati da Gobbi anche in un’intervista a Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio al programma radiofonico I Lunatici.
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