Dopo il tentativo di Rai Fiction, ‘Faber’, con Luca Marinelli, arriva finalmente anche DEANDRÉ# DE ANDRÉ Storia di un impiegato, il film documentario diretto da Roberta Lena e basato sul concerto/spettacolo del concept-album di Fabrizio De André (scritto con Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani e pubblicato nel 1973) che il figlio Cristiano – apprezzato sullo stesso palco sia dal pubblico che dal padre Fabrizio – ha sapientemente riarrangiato e portato in tour con grande successo per due anni.
Quando e come sarà possibile vedere in sala De André De André Storia di un impiegato
Presentato in anteprima come evento speciale nella sezione Fuori Concorso della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e prodotto da Intersuoni, Nuvole Production e Nexo Digital, il film sarà un evento speciale nei cinema italiani, che lo proietteranno solo il 25, 26, 27 ottobre, ma attenzione: non tutte le sale sono state selezionate, per cui se volete stare certi, cercate la vostra città e i cinema di riferimento sul sito della Nexo Digital.
Alla base di “DEANDRÉ# DE ANDRÉ Storia di un impiegato” ci saranno musica, documenti inediti e la partecipazione esclusiva di Cristiano De André, Dori Ghezzi e Filippo De André. La regista Roberta Lena (già autrice dello spettacolo/concerto) indaga, attraverso la memoria di Cristiano, il suo rapporto col padre, fornendoci uno sguardo diverso sul grande cantautore e una visione contemporanea di un’opera che rappresenta un’eredità artistica e politica per ognuno di noi.
Dal fulcro dell’opera, vengono svelati le memorie mai confessate, i sentimenti che hanno ispirato la creazione, la comunità di artisti e amici che sono diventati famiglia: i grandi artisti di quel tempo che riempivano la casa di Portobello in Sardegna, dove l’album è stato in parte concepito e che circondavano il bambino Cristiano. Nel film tutte le vicende di Faber, filtrate dalla memoria del figlio, appaiono improvvisamente arricchite, approfondite dal più forte dei legami, fino a diventare un racconto completamente inedito, per contenuti e carica emotiva. Una sorta di biografia, attraverso il rapporto speciale tra padre e figlio, del loro comune sentire, del loro comune pensiero sociale, delle sofferenze condivise, fino ad arrivare a un riconoscimento totale e alla simbiosi, al passaggio di testimone, all’eredità.
Perché questo titolo?
“Voi non avete fermato il vento gli avete fatto perdere tempo” diceva Fabrizio De André rivolto al potere parlando di cosa era rimasto del ’68. E aggiungeva che la creazione dell’album “Storia di un impiegato” – scritto nel 1973 con Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani – gli aveva fatto compiere la sua più grande rivoluzione: “Già è stato difficile da borghese diventare anarchico, ma il vero lavoro è stato da individualista diventare collettivista”. Per questo, il film esplora il conflitto atavico che è stata la rivoluzione di Fabrizio e che è diventata quella di Cristiano, con uno sguardo ai nuovi movimenti sociali del mondo in quegli anni e a quelli del mondo contemporaneo.
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