Sono otto i nuovi film al cinema dal 28 settembre, ultima settimana di un mese dominato al botteghino da Oppenheimer e Assassinio a Venezia. Proprio il giallo di e con Kenneth Branagh resta saldo in vetta al boxoffice con quasi 6 milioni di euro incassati e oltre un milione di presenze. Le novità in sala da giovedì non modificheranno questa situazione.
Tutti i nuovi film al cinema dal 28 settembre
Agli otto titoli che sbarcano sugli schermi questo weekend, si aggiunge l’uscita speciale di Carlos – Il viaggio di Santana, documentario che il regista Rudy Valdez ha dedicato allo straordinario chitarrista messicano. In aggiunta, ha riportato in sala quasi 20mila persone L’esorcista – Director’s Cut, il capolavoro horror di William Friedkin nella versione restaurata in 4K da Warner Bros in occasione del 50° anniversario dalla sua uscita. Per il resto, ecco cosa si trova al cinema a partire dal 28 settembre nella regolare programmazione.
Asteroid City
Un narratore (Bryan Cranston) introduce uno spettacolo teatrale allestito dall’emittente televisiva WXYZ TV – Channel 8, scritto dal drammaturgo Conrad Earp (Edward Norton) e diretto dal regista Schubert Green (Adrien Brody). Il protagonista è l’attore Jones Hall (Jason Schwartzman) nel ruolo di Augie Steenbeck, un fotografo vedovo che negli Stati Uniti del 1955 si ferma con la famiglia (tre figliolette e l’adolescente Woodrow) ad Asteroid City, cittadina di 87 abitanti in pieno deserto, dov’è in corso un convegno di astronomia con un concorso per giovani cervelloni. Qui incontra Midge Campbell (Scarlett Johansson), diva del cinema in piena depressione, e una galleria di strampalati personaggi, tutti bloccati in paese a causa dell’apparizione improvvisa di un alieno. Intricato e funereo, coloratissimo eppure cupo, pieno di tanti volti celebri (da Tom Hanks e Steve Carell a Jeff Goldblum e Margot Robbie), l’ultimo film di Wes Anderson non aggiunge nulla di nuovo all’opera del regista texano. Naturalmente imperdibile per i fan.
The Palace
È la fine del 1999 e al Palace Hotel, lussuoso albergo tra le valli innevate delle Svizzera, arrivano da tutto il mondo ospiti ricchi, viziati e stravaganti per festeggiare questo Capodanno speciale. L’allarmismo da fine millennio mette in allarme l’efficiente direttore Hansueli e tutto il personale. Presentato Fuori Concorso a Venezia 80, il ritorno alla regia di Roman Polanski – scritto con Jerzy Skolimowski ed Ewa Piaskowska – è una commedia nera su conflitti di classe e mostruosità del potere. Stellare il cast: Oliver Masucci, Fanny Ardant, John Cleese, Luca Barbareschi, Mickey Rourke, Fortunato Cerlino, Bronwyn James, Joaquim De Almeida e Milan Peschel.
The Creator
In un futuro segnato da una guerra feroce tra esseri umani e intelligenza artificiale, Joshua (John David Washington), un ex agente delle forze speciali che ha da poco perso sua moglie, viene reclutato per dare la caccia al Creatore, l’architetto di una misteriosa arma che minaccia il nostro futuro come specie. Nel cuore del territorio occupato dall’IA, Joshua scopre che l’ordigno che ha distrutto il mondo ha le sembianze di un bambino (Madeleine Yuna Voyles). Da Gareth Edwards, il regista di Monsters, Godzilla e Rogue One: A Star Wars Story, un ottimo film di fantascienza (con possibilità di sequel) che riflette su singolarità e sorpasso tecnologico, tematiche che con le recenti novità nel campo dell’intelligenza artificiale diventano di stringente attualità. Nel cast anche Gemma Chan, Ken Watanabe, Allison Janney e Sturgill Simpson. La colonna sonora è di Hans Zimmer.
Talk to Me
Mia (Sophie Wilde) ha 17 anni e sua madre è morta di overdose. Insieme alla migliore amica Jade (Alexandra Jensen) e al suo fratellino Riley (Joe Bird), si trovano a una festa con Hayley (Zoe Terakes) e Joss (Chris Alosio). I due hanno fatto una scoperta sensazionale: una mano imbalsamata con la quale si possono evocare gli spiriti. Quello che all’inizio è soltanto un gioco diventa presto un pericoloso abisso che spalanca le porte di passaggio dal mondo dei vivi a quello dei morti. Arriva dall’Australia l’horror della settimana: l’hanno diretto i gemelli Danny e Michael Philippou (un passato e un presente da youtuber come RackaRacka) e in patria è stato un successo clamoroso. Costato 4 milioni di dollari, ne ha incassati oltre 70 nel mondo e ovviamente è già in cantiere un sequel.
Paw Patrol – Il super film
La squadra dei cuccioli torna in azione per il terzo lungometraggio della saga canina che espande al cinema i cartoni animati canadesi. Stavolta Ryder e i suoi amici a quattro zampe devono vedersela con un meteorite che ha colpito Adventure City. Lo schianto ha prodotto qualcosa di magico: la stella cadente ha fatto ottenere agli eroici cuccioli dei superpoteri. Peccato che di mezzo ci si mettano Humdinger e la sua infida scagnozza, la scienziata-strega Victoria Vee Vance. Fronteggiare dei supercriminali e proteggere i cristalli sarà un’impresa ancora più difficile. Solo per famiglie.
Non credo in niente
Centocelle (Giuseppe Cristiano), Cara (Renata Malinconico), Jonio (Mario Russo) e Numero 4 (Demetra Bellina) sono quattro ragazzi romani sulla trentina che non vogliono rinunciare alle proprie passioni. Un’artista che fa la hostess, un aspirante attore e una coppia di giovani musicisti costretti a lavorare in nero in un ristorante: sono loro gli eroi che cercano in ogni modo di sfuggire a fallimenti e insofferenze esistenziali. L’esordio di Alessandro Marzullo è una curiosa commedia generazionale, imperfetta ma interessante. Bravi e credibili i protagonisti, ai quali si aggiungono nel cast Gabriel Montesi e Jun Ichikawa.
The Years We Have Been Nowhere
Sulemain, Fatima e Patrick sono tre ragazzi costretti a lasciare la Sierra Leone in cerca di un futuro migliore. Arrivati in Europa, trovano lavoro, si sposano e hanno dei figli, ma all’improvviso la polizia li ferma per problemi burocratici e li costringe a rimpatriare. I familiari, che hanno investito tutti i loro soldi per quel viaggio, non riescono ad accettare questo ritorno: Sulemain, Fatima e Patrick diventano paria abbandonati sia dal ricco Occidente che dai propri cari. Lucio Cascavilla e Mauro Piacentini firmano un documentario di impegno civile sulle deportazioni di oggi, visione necessaria in tempi in cui si lodano i presunti successi del cosiddetto piano Mattei per l’Africa del governo Meloni.
Cinque stanze
Il signor K (Riccardo Magherini) è un uomo anziano sposato da più di trent’anni con Lara (Debora Zuin, da giovane Gaia Carmagnani). La morte della figlia ha però distrutto il loro matrimonio e da tempo K cerca in Silvia (Federica Fracassi) un rifugio da rabbia, rimpianti e sensi di colpa. Presentata al Torino Film Festival 2022, girata in un elegante bianco e nero con un ristretto gruppo di attori e divisa in cinque capitoli, l’opera prima (nel cinema di finzione) di Bruno Bigoni è un dramma da camera di impianto teatrale che si sposta avanti e indietro nel tempo e poggia su una pregevole regia, fatta soprattutto di silenzi e intensi primi piani.