Maurizio Crozza sfotte Papa Francesco e “il tedesco che tiene in giardino”: bufera sul comico

Fa discutere il monologo di Crozza sull'Ucraina, le "bizzarre" sanzioni alla Russia e l'appello del Papa per il digiuno del 2 marzo

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Maurizio Crozza durante il monologo sulle
Maurizio Crozza durante il monologo sulle "bizzarre" sanzioni alla Russia a Fratelli di Crozza

La satira di Maurizio Crozza non risparmia nessuno, nemmeno i due Papi e ciò che sta succedendo in Ucraina. Fa discutere una parte del monologo del comico andata in onda nel corso dell’ultima puntata di Fratelli di Crozza. Parlando della guerra in Ucraina, lo showman genovese ha ironizzato sull’appello di Papa Francesco. Il Pontefice ha infatti annunciato per il 2 marzo, mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace.

Crozza: Papa Francesco e il digiuno “prova costume”

“Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”, ha detto Bergoglio al termine dell’Udienza generale per la situazione in Ucraina.

Crozza ha colto la palla al balzo e durante il suo monologo sulle “bizzarre” sanzioni alla Russia, ha preso in giro l’astinenza dal cibo di Francesco, tirando in ballo anche il suo predecessore: Papa Benedetto XVI.

“Questa è forte: mercoledì il Papa fa un giorno di digiuno. Un giorno di digiuno non è una minaccia, è una prova costume. Io di fronte a una guerra in Europa mi aspetto che per protesta il Papa vada a dire messa nella piazza di Kiev”, ha ironizzato Crozza. “Certo, magari è un po’ rischioso, ma se non ci vuole andare lui ci mandi l’altro, il tedesco che tiene in giardino. Altrimenti a cosa serve avere la controfigura”, ha chiosato il comico.

Maurizio Crozza durante il monologo sulle "bizzarre" sanzioni alla Russia a Fratelli di Crozza
Crozza sfotte Papa Francesco per il suo digiuno e la sua “controfigura” (foto: Nove / Discovery Plus)

Maurizio Crozza, imitazioni “di scimitarra” esagerate?

Queste battute non sono piaciute a molti spettatori cattolici del programma in onda sul canale Nove, per altro già irretiti da fake news ed errori che da giorni si susseguono tra telegiornali e talk sul conflitto.

In un articolo del ComicAstri apparso sul quotidiano online IlSussidiario, l’editorialista si domanda se è più corretto ridere di fioretto o di scimitarra. “Nessun limite per la satira, altrimenti è censura. Semmai il limite può (deve?) essere il buon gusto, il rispetto che è dovuto nei confronti di chicchessia. Il limite è che non si può ridere di tutto, a qualsiasi costo”, scrive ComicAstri.

Il paragone è con un altro celebre imitatore: Alighiero Noschese. I suoi sketch non erano fatti “per demolire il personaggio: semmai per esaltarne i tic, metterne in luce le piccole manie, mostrarne, con gli impercettibili limiti, un aspetto più umano. Quel che si dice, andare di fioretto”.

Il monologo di Crozza che tira in ballo i due Papi