Il messaggio di Luca Zingaretti ad Andrea Camilleri e il loro rapporto speciale

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Inevitabile il messaggio di Luca Zingaretti ad Andrea Camilleri: dopo il triste annuncio della scomparsa dello scrittore che – tra le varie opere – ha regalato al nostro paese la splendida saga di Montalbano, arrivano condoglianze del commissario in persona. Il loro rapporto è ormai storia, è sempre stato speciale e intenso. Lo dimostrano le parole con cui Zingaretti ha voluto salutare l’artista:

Cosa c’è scritto nel messaggio di Luca Zingaretti ad Andrea Camilleri: un addio commovente

E alla fine mi hai spiazzato ancora una volta e ci hai lasciato – si legge sul profilo Instagram dell’attore – Nonostante le notizie sempre più tragiche, ho sperato fino all’ultimo che aprissi gli occhi e ci apostrofassi con una delle tue frasi, tutte da ascoltare, tutte da conservare.”

La foto che accompagna questa dedica di Luca Zingaretti ad Andrea Camilleri è malinconica, e vede il celebre volto televisivo di Montalbano di spalle, che guarda il mare: “E invece è arrivato il momento di ricordare. Di cercare le parole per spiegare chi sarà per sempre per me Andrea Camilleri. Un Maestro prima di tutto, un uomo fedele al suo pensiero sempre leale, sempre dalla parte della verità che ha raccontato tutti noi e il nostro paese.
Mancherai. È inevitabile, è doveroso. Per la tua statura artistica, culturale, intellettuale e soprattutto umana.

I due si sono incontrati per la prima volta nel 1980, quando l’affascinante marito di Luisa Ranieri frequentava ancora l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica e lo scrittore teneva docenze. Successivamente, la collaborazione lavorativa tra i due avrebbe rappresentato per Zingaretti un vero e proprio punto di svolta della sua carriera. E euesta gratitudine lo ha sempre legato al suo “maestro”: “Ho vissuto accanto a te, nel tuo mondo, quello che avevi creato, quello che ti apparteneva perché uno scrittore non può che riportare se stesso nelle cose che scrive. E ho imparato tantissimo. Il rispetto per le persone, tutte, per se stessi, e per le persone deboli. Perchè il tuo commissario è così che la pensa.
A volerti bene no. Quello già sapevo farlo dai tempi dell’accademia, quando non ci trattavi da allievi, ma piuttosto da colleghi. Ho imparato che il valore delle persone non c’entra nulla con quello che guadagnano, con le posizioni che ricoprono, con i titoli che adornano il loro cognome: le persone si valutano per quello che sono.

Il triste epilogo della dedica dell’attore allo scrittore


Queste le parole con cui si conclude il messaggio: “Adesso te ne vai e mi lasci con un senso incolmabile di vuoto, ma so che ogni volta che dirò, anche da solo, nella mia testa, “Montalbano sono!” dovunque te ne sia andato sorriderai sornione, magari fumandoti una sigaretta e facendomi l’occhiolino in segno di intesa, come l’ultima volta che ci siamo visti a Siracusa.
Addio maestro e amico, la terra ti sia lieve! Tuo Luca

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