Salvo Sottile in prima serata, la rabbia del sindacato Rai: “L’ennesimo schiaffo a giornalisti e spettatori”

La messa in onda del nuovo programma "Gotham" il lunedì sera su Rai 3 al posto di "Report" e lo spostamento della trasmissione di Ranucci alla domenica nello spazio di "Che tempo che fa" ha fatto andare su tutte le furie l'Usigrai

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Un primo piano di Salvo Sottile
Salvo Sottile

Nei palinsesti 2023-2024 della Rai spicca la novità Gotham, il nuovo programma di inchieste giornalistiche condotto da Salvo Sottile su Rai 3. Nel daytime, invece, I fatti vostri (al via su Rai 2 dal 18 settembre) vede la confermata Anna Falchi accanto a Tiberio Timperi che prende il posto del giornalista siciliano. La trasmissione di Sottile va in onda nella prima serata del lunedì al posto di Report di Sigfrido Ranucci, spostato alla domenica per riempire il buco lasciato da Che tempo che fa. Questa scelta dei vertici di viale Mazzini ha mandato su tutte le furie il sindacato dei giornalisti Rai.

Salvo Sottile, nuovo programma non piace a tutti

“Se le verifiche che l’Usigrai poteva fare in azienda sui costi degli appalti producono le stesse risposte che la Rai fornisce alle agenzie di stampa, avremmo perso tempo – si legge in un comunicato del sindacato –. In mezzo a tanti numeri e dati forniti dall’azienda quello che la Rai non dice è quanto costerà il programma di Salvo Sottile, messo al posto di Report con 27 puntate e una società esterna. Così come non dice la Rai quante e quali saranno le prime utilizzazioni di esterni per riempire le redazioni dei nuovi programmi. E già che ci siamo, se proprio vogliono parlare di costi, i vertici della Rai spieghino ai cittadini perché non andranno in onda prodotti già registrati e pagati, come Insider di Roberto Saviano”.

L’Usigrai definisce la promozione di Sottile “l’ennesimo schiaffo a chi lavora da anni in azienda e per l’azienda e ai cittadini che pagano il canone”. “Non è tollerabile che, con un’esposizione finanziaria di circa 600 milioni di euro, si continuino ad appaltare i programmi a società o giornalisti esterni più graditi – conclude la nota –. Usigrai vuole sapere dal vertice aziendale con quale motivazione sia stata spostata la messa in onda di Report. Sicuramente non per gli ascolti o la credibilità della trasmissione, tra le più apprezzate dai cittadini. Perché si è ritenuto di rimpiazzarlo con un programma esterno? A quanto ammonta il costo della nuova trasmissione? Non è accettabile che questo vertice, che ha già tolto la valorizzazione del giornalismo d’inchiesta dal contratto di servizio, introducendo invece la dieta mediterranea, giochi in questo modo con l’informazione del servizio pubblico. In Rai non c’è nessuna narrazione da cambiare, ma ci sono solo notizie da dare. Anche quelle che al potere non sono gradite”.

Salvo Sottile a Palestre di vita
Salvo Sottile (foto: RaiPlay)

Rai, scoppiano i casi Saviano, Sottile e Foa

Ma non c’è solo l’attacco a Sottile e alle esternalizzazioni al centro degli strali dell’Usigrai. In un secondo comunicato, l’organizzazione si scaglia contro il ritorno in Rai di Marcello Foa, vicino alla firma per condurre su Rai Radio 1 un programma che riempierà lo spazio lasciato vuoto da Forrest, la trasmissione di Luca Bottura e Marianna Aprile.

Codice etico a intermittenza per la Rai – dice il sindacato – che blocca Saviano, ma riporta in azienda, stavolta al microfono della radio, il giornalista Marcello Foa; già presidente Rai, si è fatto notare per le posizioni che negano il cambiamento climatico, per aver pubblicato e rilanciato fake news (ad esempio Hilary Clinton che avrebbe partecipato a cene sataniche, ma basta una veloce ricerca su Internet per trovarne molto altre) e non da ultimo per gli attacchi social al Presidente della Repubblica, per il quale espresse disgusto. Ma evidentemente tutto questo non basta ai vertici Rai per suggerire maggiore attenzione nelle scelte su conduttori e programmi. Oppure è proprio con queste scelte che al settimo piano di viale Mazzini progettano il ‘cambio di narrazione’ del servizio pubblico”.

Le invettive dell’Usigrai non sono piaciute a Maurizio Gasparri, componente della Commissione di Vigilanza: il sindacato si conferma “fazioso e di parte” per l’ex ministro. “Non gli piace Foa alla radio – dichiara il senatore di Forza Italia –, eppure è un apprezzato giornalista ed è stato presidente della Rai. Non gli piace Salvo Sottile perché forse non si fa dettare dai centri sociali e dai gruppi più estremi della sinistra il copione delle sue trasmissioni. Difendono Saviano, che secondo l’Usigrai, ha licenza di insultare il prossimo a differenza di altri. L’Usigrai ha da ridire poi sui conti con un’attenzione che non è riuscita ad applicare alle proprie finanze”.