Si chiama Raffa e porta la firma prestigiosa della Disney la prima docuserie dedicata a Raffaella Carrà. Le riprese del progetto sono iniziate in questi giorni e dalle prime informazioni annunciate si sa che la serie ripercorrerà la straordinaria carriera e soprattutto la vita della donna che ha rivoluzionato lo spettacolo italiano e cambiato l’immaginario. Non solo la star italiana più famosa e amata all’estero con 60 milioni di dischi venduti, ma la donna e la persona.
Raffa, Disney racconta una Carrà inedita
Prodotta da Gabriele Immirzi (già dietro Wanna) e Alessandro De Rita per Fremantle Italia in collaborazione con Fremantle Spagna, Raffa sarà disponibile in tutto il mondo nel 2023 su Disney+ all’interno del catalogo Star. La serie, composta da 3 episodi da 1 ora ciascuno, è diretta da Daniele Luchetti e scritta da Cristiana Farina (la creatrice di Mare fuori), Salvo Guercio e Carlo Altinier con Barbara Boncompagni, la figlia di Gianni.
L’obiettivo di Raffa è scandagliare il privato dietro il profilo pubblico da regina della televisione e icona LGBTQ+: dall’infanzia in Romagna, segnata dall’abbandono del padre, fino ai suoi due grandi amori, Boncompagni e Sergio Japino. È proprio per questa ragione che si spiega la presenza di Barbara Boncompagni nella quadra degli sceneggiatori.
Raffaella Carrà: vita privata al centro di Raffa
“Sono orgoglioso di poter annunciare questa nuova produzione italiana dedicata a un’icona come Raffaella Carrà ed è un piacere poterla realizzare grazie alla collaborazione con Fremantle. Le produzioni italiane rappresentano per Disney+ una ricchezza e un’opportunità per esplorare e avvicinare in modo ancora più esclusivo il pubblico a personaggi e storie che hanno fatto parte della cultura del Paese”, dichiara Daniel Frigo di Walt Disney Company Italia.
“Come ogni innovatore, Raffaella Carrà ha ispirato milioni di persone, in Italia, in Spagna e nel mondo. Raccontare storie speciali come la sua è la nostra quotidianità a Fremantle. Farlo in collaborazione con Disney+ ci rende particolarmente orgogliosi”, aggiunge Andrea Scrosati di Fremantle.
