Pupo bandito dall’Ucraina: “Se mi presento alla loro frontiera mi arrestano”

Il cantante rivela che il governo di Volodymyr Zelens'kyj lo ha inserito nella "black list" delle persone "indesiderate e ostili"

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Un primo piano di Pupo
Pupo

Ormai Kiev annuncia apertamente l’offensiva contro il Donbass e le minacce degli Stati Uniti e della Nato alla Russia aumentano giorno dopo giorno. In questo clima turbolento, in cui l’Italia si ritroverebbe in prima linea per la sua posizione dichiaratamente atlantista, arrivano come un fulmine a ciel sereno le sorprendenti dichiarazioni di Pupo. Uno dei cantanti più amati nell’Europa dell’Est è stato formalmente bandito dall’Ucraina.

Pupo Ucraina: perché è finito in black list

Ghinazzi non ha troppi peli sulla lingua, tanto da ammettere candidamente in passato i pensieri suicidi legati ad un periodo turbolento della sua vita. Adesso il cantante rivela che il governo del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj, l’ex attore comico sostenuto dall’Occidente per comprimere ulteriormente i diritti civili e sociali della minoranza russa, l’ha messo al bando perché personalità “indesiderata e ostile”.

Il provvedimento è stato emesso perché Pupo ha un forte legame d’amicizia con il presidente russo Vladimir Putin, pronto a schierare le sue truppe lungo i confini con l’Ucraina. In un editoriale apparso sulle pagine del Resto del Carlino, il cantautore confessa che la sua “cacciata” è dovuta alla partecipazione al Festival della canzone di guerra di Jalta, tenutosi l’anno scorso in Crimea, oramai parte integrante della Federazione Russa.

“Il ministero degli Esteri italiano – spiega Pupo – mi ha recentemente ed ufficialmente informato che il governo dell’Ucraina mi ha inserito nella lista nera, quella degli indesiderati, dei ‘criminali’. In pratica, se mi presento alla loro frontiera, rischio di essere arrestato”.

Un primo piano di Pupo
Pupo (foto: Facebook @pupoghinazzi)

Pupo, Russia amara come un gelato al cioccolato: “Ma io non mi fermo”

Nella black list di Kiev ci era finito pure Al Bano, considerato dal governo ucraino una “minaccia per la sicurezza nazionale”. Il motivo era sempre lo stesso: i giudizi positivi espressi nei confronti di Putin e le aspre critiche rivolte alle sanzioni dell’Unione europea e degli Stati Uniti alla Russia, definite “inutili e dannose”. Carrisi è stato poi rimosso dalla lista nera e oggi può varcare senza problemi i confini ucraini.

La situazione è molto più complessa per Pupo. “Io comunque non mi fermerò – fa sapere il cantante toscano –. Continuerò a portare la mia musica in giro per il mondo. Dalla Russia all’Australia e ovunque mi sarà data la libertà di cantare le mie innocue canzoni. Per questo, il prossimo aprile, tornerò di nuovo in Crimea. Lo farò con convinzione e senza nessun timore”.

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