Abbiamo già visto metà Hollywood mettersi in sciopero per i rischi che l’intelligenza artificiale può causare al loro lavoro (tra i vari motivi), ma proprio ora che la protesta sta rientrando e cominciano a comparire i primi accordi, arriva la notizia della pubblicità di Tom Hanks realizzata ‘senza il suo permesso’, a favore di una clinica dentale.
A segnalarlo l’avvocato Alfredo Esposito, esperto di diritti digitali, copyright e intelligenza artificiale, che riporta la curiosissima news: “L’iconico attore Tom Hanks ha postato su Instagram un’immagine che lo ritrae mentre pubblicizza una clinica dentale – riporta sui suoi canali social dedicati all’argomento – pubblicità alla quale non ha mai partecipato. “𝘉𝘦𝘸𝘢𝘳𝘦! 𝘛𝘩𝘦𝘳𝘦’𝘴 𝘢 𝘷𝘪𝘥𝘦𝘰 𝘰𝘶𝘵 𝘵𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘮𝘰𝘵𝘪𝘯𝘨 𝘴𝘰𝘮𝘦 𝘥𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭 𝘱𝘭𝘢𝘯 𝘸𝘪𝘵𝘩 𝘢𝘯 𝘈𝘐 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪𝘰𝘯 𝘰𝘧 𝘮𝘦. 𝘐 𝘩𝘢𝘷𝘦 𝘯𝘰𝘵𝘩𝘪𝘯𝘨 𝘵𝘰 𝘥𝘰 𝘸𝘪𝘵𝘩 𝘪𝘵”, ovvero “Attenzione! C’è un video che gira e che promuove qualche clinica dentale con una mia versione AI. Non c’entro niente!”
![pubblicità di tom hanks](https://play4movie.it/wp-content/uploads/2023/10/tom-hanks--1024x679.png)
Ma cosa rappresenta questa pubblicità di Tom Hanks realizzata ‘senza il consenso’ di Tom Hanks? “Uno dei principali punti di dibattito riguarda l’opportunità di utilizzare l’intelligenza artificiale (AI) – spiega l’Avv. Esposito – che consente un uso molto più economico e funzionale della grafica computerizzata (CGI), per generare “interpretazioni” di attori che non sono realmente presenti e che potrebbero continuare a fare film anche dopo la loro morte. L’attore in tal senso ha affermato: “𝘊𝘩𝘪𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘱𝘶ò 𝘰𝘳𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘳𝘦𝘢𝘳𝘦 𝘴𝘦 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘴𝘪𝘢𝘴𝘪 𝘦𝘵à 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘤𝘯𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘢 𝘈𝘐 𝘰 𝘥𝘦𝘦𝘱𝘧𝘢𝘬𝘦… 𝘗𝘰𝘵𝘳𝘦𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘴𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘶𝘯 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘣𝘶𝘴 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘦 𝘣𝘢𝘴𝘵𝘢, 𝘮𝘢 𝘭𝘦 𝘮𝘪𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘯𝘤𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘯𝘶𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘭’𝘪𝘯𝘧𝘪𝘯𝘪𝘵𝘰”.
Una riflessione davvero importante per tutti i professionisti dello spettacolo, che si ritrovano in un momento storico particolarmente delicato e determinante per il futuro del cinema, e in generale delle arti. “Nel bel mezzo di uno dei negoziati più impegnativi di sempre, questo evento sembra definire ulteriormente le dinamiche di potere nel campo dell’integrazione dell’Intelligenza Artificiale, destinata a rivoluzionare, forse inevitabilmente, il mondo del cinema.” conclude infatti l’esperto italiano di diritti digitali.