Pietro Castellitto sul MeToo: “Monumento all’ipocrisia”

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Pietro Castellitto sul metoo
Pietro Castellitto

Dopo recensioni e commenti sulla sua serie di Speravo de Morì prima, ispirato alla vita e carriera di Totti, arrivano le opinioni di Pietro Castellitto sul MeToo, sull’industria cinematografica e sull’indole (ormai non più) sovversiva e rivoluzionaria dell’arte.

Le sue dichiarazioni in queste ultime ore stanno facendo il giro del web provando non poche polemiche.

Cos’ha detto Pietro Castellitto sul MeToo e perché ha suscitato polemiche e critiche

Intervistato dal Corriere della Sera, l’attore e regista (ha esordito con il film I Predatori) figlio di Sergio Castellitto ha fatto valere le sue idee: “Per fare l’attore devi saper dire le bugie e fare gli scherzi. Se non scherzi più, il tuo percorso è stato sacrificato alle consuetudini e al perbenismo dominante. Negli anni ’20 Al Capone faceva soldi gestendo alcol e droga, oggi li fai perpetuando il bene. Penso ai milioni incassati dagli studi legali attraverso il monumento all’ipocrisia del #MeToo, battaglia sacrosanta, ma se Kevin Spacey mi mette la mano sulla coscia gliela sposto, non gli rovino la vita chiedendo pure i soldi; io vedo la volontà di potenza che sfrutta questa crociata morale per ingrassarsi, sto parlando come amante di Nietzsche, che studiai a Filosofia. Ho anche compiuto un viaggio in Germania sulle sue tracce, ho dormito nella casa museo dove ha ideato Zarathustra…

Il disincanto del regista esordiente sul mondo del cinema italiano: “Nessuno osa più, sono tutti damerini”

Dopo il pensiero di Pietro Castellitto sul MeToo arriva anche il ragionamento più ampio ed esteso sul mondo odierno del grande schermo: “Il conformismo nel cinema? Ci si odia molto ma non esce mai, neanche nei film, la maggior parte (per inerzia e pigrizia), non sono portatori di un pensiero. Il presupposto è di cavalcare la morale dominante. Una volta gli artisti erano fuorilegge, oggi siamo invasi da damerini che copiano l’America, pulendosi la coscienza autocriticandosi“.