Inizia oggi la nuova edizione di ‘Non è l’Arena’, e, intervistato da Libero, viene fuori la una paura molto viva di Massimo Giletti. Riguarda il clima concorrenziale del piccolo schermo italiano e la sempre difficile sfida di ascolti, qualità e informazione in prima serata? “Se avessi voluto vincere facile, avrei scelto un giorno più facile, quando sono andato via dalla Rai. Facciamo solo tv. Sarebbe ora che si valutassero solo i contenuti dei prodotti. Questa storia dei contenuti dei prodotti, la sento dai tempi di Mixer. Arbore non faceva numeri altissimi, faceva un punticino rispetto a Baudo, ma L’Altra Domenica era fantastica per me“. Alla domanda su uno dei suoi diretti ‘competitor’, Fabio Fazio, che con ‘Che Tempo Che Fa’ si è ormai imposto e posizionato come talk culturale del servizio pubblico, il conduttore de La7 risponde:
“Io ho rispetto per Fazio ma se avessi avuto paura di Fazio non sarei mai andato in onda di domenica, con una ‘scialuppa’ contro una ‘portaerei’. Se io penso al budget che hanno gli altri e a quello che avevamo e che abbiamo noi, non sarei neanche partito. E invece, andai volutamente la domenica, proprio perché quella era la sfida, la sfida tra chi è eretico e chi, invece, è liturgico. Io sono Fra Dolcino!“.
L’unica paura di Massimo Giletti, in realtà, riguarda qualcosa di molto più profondo: “Da quando sono sotto scorta, ho dei timori diversi rispetto che fare tv… Questa è televisione. Bisogna esser sempre molto cauti“.
[…] conduce un tg di 30 minuti – aggiunge Giletti – mentre io un approfondimento di quattro ore, in cui do notizie. Io non censuro. Io contrasto questo metodo. Sono un anarchico di questo mestiere e porto nel mio […]