Dopo la conferma dei prossimi due anni a Mediaset, ecco il commento di Paolo Bonolis sull’incidente di Ciao Darwin, un momento molto drammatico che ha caratterizzato la sua precedente stagione televisiva presso l’emittente nazionale. Ve lo ricordate?
Le dichiarazioni di Paolo Bonolis sull’incidente di Ciao Darwin ai danni di Gabriele Marchetti
Il fatto: era il 17 aprile 2019 quando uno dei concorrenti del celebre programma TV è tragicamente caduto nei rulli rotanti del ‘Genodrome’. La scena è stata tagliata e non è mai andata in onda, ma nella puntata successiva il conduttore ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Mi sta a cuore dirvi qualcosa (…) avrete letto dell’incidente, siamo umanamente molto dispiaciuti dell’accaduto e ci siamo attivati subito (…) invitiamo chi sia davvero interessato a seguire solo le notizie ufficiali per rispetto del concorrente che sta recuperando dallo sfortunato incidente, per rispetto della famiglia e per rispetto della verità”.
Successivamente le notizie hanno riportato una paralisi del 57enne, e l’avvio di un’inchiesta per chiarire meglio cause e responsabilità. Intervistato in occasione del suo rinnovo con Mediaset e della sua presenza al Festival di Venezia con il documentario “Il Dono” ( sulla donazione del midollo osseo realizzato dall’Associazione Linfoamici), ecco cos’ha detto Paolo Bonolis sull’incidente di Ciao Darwin di cui Gabriele Marchetti è stato vittima:
“Parassiti difficili da contrastare” dichiara il presentatore
“È una cosa terribile, può succedere in qualsiasi contesto – ha voluto precisare il presentatore romano – ma è successo qui: ci siamo adoperati per tutto quanto necessario, parliamo con la famiglia, mi risulta anche qualche piccolo miglioramento. Ma c’è un problema: niente di tutto quello che facciamo può contrastare l’onda disumana di sciocchezze dette e scritte da chi vuole sfruttare questa cosa. Da un lato, una verità: dall’altro c’è una violenta narrazione iperbolica nella quale si insinuano i parassiti del sensazionalismo. Impossibili da contrastare”
[…] il conduttore aveva espresso vicinanza alla vittima e ai suoi cari, denunciando anche “una violenta narrazione iperbolica nella quale si insinuano i parassiti del sensazionalismo”. La produzione si è fatta viva all’inizio “per telefono e per mail con la mia famiglia […]