L’ispettore Callaghan compie 50 anni: il protagonista doveva essere Sinatra, la sceneggiatura fantasma di Malick e gli altri 8 segreti del film

Arrivava nella sale italiane nel 1972 il poliziesco di Don Siegel con protagonista Clint Eastwood nel ruolo dello sbirro antieroe destinato alla leggenda

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Un primo piano di Clint Eastwood in Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!
Clint Eastwood in Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!

Quest’anno l’ispettore Callaghan festeggia il mezzo secolo di vita. Era il 21 gennaio 1972 quando Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo! usciva in Italia. Dirty Harry (così in originale) aveva già ottenuto uno strepitoso successo negli Stati Uniti, con un incasso vicino ai 36 milioni di dollari. Fu il primo capitolo di una lunga saga per lo sbirro interpretato da Clint Eastwood. Dopo il capostipite, l’unico diretto dal maestro Don Siegel, toccherà a Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan nel 1973, Cielo di piombo, ispettore Callaghan nel 1976, Coraggio… fatti ammazzare nel 1983 e Scommessa con la morte nel 1988.

L’ispettore Callaghan compie 50 anni

A 50 anni dall’uscita, Dirty Harry rimane un cult che non tramonta mai. Forse non tutti sanno che Il caso Scorpio è tuo! è ispirato agli omicidi di Zodiac, il misterioso serial killer dello Zodiaco che ha terrorizzato la San Francisco di fine anni ’60. La sua identità è stata svelata soltanto dopo 50 anni: l’assassino seriale sarebbe Gary Francis Poste, un ex veterano dell’aereonautica scomparso nel 2018. La rivelazione si deve a un gruppo di specialisti, formato da detective, giornalisti e agenti dell’intelligence militare, chiamati Case Breakers. Ma questa non è l’unica curiosità.

Il personaggio di Callahan (in originale è senza la “g”) ricalca il vero investigatore Dave Toschi, il capo delle indagini per il dipartimento di polizia di Frisco nel caso di Zodiac. Furono Toschi e il collega Bill Armstrong ad ipotizzare per primi il modus operandi di un serial killer dopo l’omicidio del tassista Paul Stine. Il poliziotto è scomparso nel 2018 (curiosamente lo stesso anno in cui è stata svelata l’identità di Zodiac) e ha ispirato diversi divi di Hollywood oltre Eastwood: Steve McQueen ha ammesso che il suo Bullitt è in gran parte modellato su Toschi. Mark Ruffalo l’ha invece interpretato in Zodiac di David Fincher.

Ispettore Callaghan il caso Scorpio è tuo, i 10 segreti del film

Il ruolo del protagonista avrebbe dovuto essere affidato a Frank Sinatra. La Warner voleva lanciare definitivamente al cinema “The Voice”, che però fu costretto a mollare il film perché aveva da poco perso il padre Anthony, morto nel 1969 a causa di un infarto, e preferiva dedicarsi a qualcosa di più leggero. Prima di scegliere Eastwood, lo studio pensò a Marlon Brando, Robert Mitchum, Burt Lancaster, Steve McQueen e Paul Newman. Quest’ultimo rifiutò l’offerta perché riteneva la sceneggiatura “troppo fascista”, come l’ha (erroneamente) definita buona parte della critica americana all’uscita.

Andrew Robinson, l’esordiente che interpreta Scorpio e venne scelto da Eastwood dopo averlo apprezzato a Broadway ne L’idiota di Dostoevskij, non fu tanto felice della popolarità acquisita. Parecchia gente anticipò quello che è successo in Italia a Gianmarco Tognazzi con la serie Speravo de morì prima: non capì la differenza tra attore e personaggio. Robinson venne subissato di insulti e minacce di morte e fu addirittura costretto a togliere il suo numero dall’elenco telefonico.

Andrew Robinson in una scena del film Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!
Andrew Robinson è il serial killer Scoprio (foto: Warner Bros)

Inizialmente la famosa scena della rapina in banca, quella dei cinque o sei colpi e della Magnum 44, “la pistola più precisa del mondo che con un colpo ti spappolerebbe il cranio”, avrebbe dovuto essere completamente diversa. Callaghan non puntava la pistola contro il rapinatore nero, ma contro la propria tempia. Avrebbe dovuto premere il grilletto ridendo e poi andarsene. Eastwood e Siegel pensarono tuttavia che un gesto del genere sarebbe stato troppo estremo, persino per loro e per uno “zozzo” come Henry “la carogna”.

Quella stessa scena è diventata di culto per la battuta “You’ve got to ask yourself one question: ‘Do I feel lucky?’. Well, do ya, punk?”. Nel doppiaggio è stata tradotta con un semplicistico “Devi fare a te stesso una domanda: ‘Mi sento fortunato?’. Dì, ne vale la pena?” e il “punk” con “pivello”. In realtà, se si legge con attenzione il labiale di Eastwood, si nota che l’attore non dice “punk” ma “buck”, ovvero “coniglio”. Questa parola venne sostituita in post-produzione perché nello slang è un termine dispregiativo che si usa contro i maschi afroamericani. Nonostante tutto, questa battuta è stata inserita al numero 51 nella classifica delle 100 migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi stilata dall’American Film Institute.

C’è un’altra sceneggiatura di Dirty Harry che è avvolta dal mistero. La firmò Terrence Malick. Quando Eastwood coinvolse Siegel nel progetto, gli sottopose quattro trattamenti, tra i quali uno scritto da John Milius e scartato perché “esagerato”. Uno degli altri tre era scritto dal regista che avrebbe esordito due anni dopo con La rabbia giovane. Siegel scartò il copione di Malick perché Scorpio non era descritto come un assassino psicopatico che uccideva puramente per il piacere di farlo, bensì come una sorta di vigilante che ammazzava i criminali impuniti sfuggiti alla giustizia. Questo spunto non rimase lettera morta: Eastwood lo usò come base per il successivo Una 44 magnum per l’ispettore Callaghan.

Le musiche del film sono di Lalo Schifrin, celebre pianista e autore di colonne sonore indimenticabili, da Mission Impossible a Bullit. Siegel non era convinto dell’uso che Schifrin voleva fare delle voci femminili nelle scene con Scorpio. Il compositore lo persuase spiegandogli che quelle erano le voci che il serial killer sentiva nella sua testa, combattuto tra la voglia di pace (il simbolo che porta sulla fibbia della cintura) e il bisogno di uccidere. Il tema di Dirty Harry è stato ripreso e campionato più volte, in particolare dagli NWA nella loro Approach to Danger.

Nel film c’è una scena che fu diretta da Eastwood in persona: quella in cui l’ispettore salva l’uomo che tenta di suicidarsi lanciandosi dal tetto di un edificio. Non è vero che quel giorno di riprese Siegel era malato e gli subentrò Clint: l’attore ottenne di poter girare da solo quella scena negli accordi contrattuali con la Warner. Il piano di lavorazione prevedeva sei notti di ciak: Eastwood, già famoso per la sua efficienza, assicurò di riuscirci in due e alla fine riuscì a chiudere tutto in appena una notte.

Dirty Harry è una sequela di battute leggendarie e personaggi così indimenticabili che la Magnum 44 del protagonista oggi fa parte della collezione d’autore del maestro d’armi Bill Davis e un dipartimento di polizia delle Filippine usa una copia del film per addestrare i suoi cadetti.