È morto Francesco Nuti: l’addio commevente di Haber, De Sio e della figlia Ginevra

Se n'è andato a 68 anni l'attore, regista e autore toscano, protagonista fondamentale del cinema italiano degli anni Ottanta

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Nel giorno della scomparsa di Silvio Berlusconi, è passata assurdamente in secondo piano la morte di Francesco Nuti, protagonista fondamentale del cinema italiano degli anni Ottanta. L’attore, regista e autore pratese era malato da tempo e se n’è andato all’età di 68 anni. Con lui finisce un’epoca: quella della commedia popolare ma d’autore, della comicità malinconica e surreale capace di incassare miliardi di lire al botteghino con film come Io, Chiara e lo Scuro e Caruso Pascoski (di padre polacco), Willy Signori e vengo da lontano e Donne con le gonne.

Francesco Nuti morto a 68 anni: addio a un genio

Classe 1955, emerso prima in cabaret e poi in televisione con i Giancattivi, il trio formato con Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, Nuti trovò il successo al cinema, specie nei film diretti da Maurizio Ponzi. Negli ultimi anni, dopo un periodo buio caratterizzato dalla depressione e dalle dipendenze da alcol e droghe, Nuti era incapace di parlare e di muoversi. Nel 2006, entrato in coma a causa di un ematoma cranico dovuto ad un incidente domestico, aveva subìto danni neurologici ed era rimasto sulla sedia a rotelle.

All’attore e regista erano legati moltissimo Giuliana De Sio, protagonista con lui di Io, Chiara e lo Scuro e Casablanca, Casablanca, e Alessandro Haber, collega e amico fraterno. “Affiorano tutti insieme ricordi che sembrano di ieri – racconta l’attrice –, i casini, le risate, le cene, le cantate con la chitarra, il Festival di Sanremo che lo emozionò come fosse un Nobel vinto, mi ricordo di quando morì suo padre, i suoi singhiozzi e la prima regia, il primo ciak spaesato a Tangeri, sembra ieri. Era troppo presto per andarsene, ma lui a dirla tutta ci ha lasciato tanto tempo fa. Quella di Francesco è una parabola misteriosa, incomprensibile di uno che ha avuto tutto e deciso di perdere tutto. È caduto dentro molto prima che cadesse tecnicamente”.

“Sono andata a trovarlo anche quando stava male – rivela la De Sio –, un’ultima volta qualche anno fa a Prato, in una situazione triste. Nonostante il no del badante riuscii a farlo uscire e portarlo al cinema dove lo stavano celebrando, andammo con la carrozzella, fu un momento bellissimo perché l’ho visto felice”. Non è da meno Haber, anche lui reduce da problemi di salute. “Erano due anni che non lo vedevo – spiega al Corriere –. Ogni volta che andavo a trovarlo ne uscivo devastato. Ora però solo i ricordi, tanti, belli”.

Francesco Nuti negli ultimi tempi
Francesco Nuti negli ultimi tempi (foto: Facebook @giovanni.nuti.1)

Francesco Nuti, figlia Ginevra chiede silenzio

“Ho avuto questa fortuna, di essergli amico – ammette Haber –. Di voler bene a un artista fuori dai canoni, tutti. Un autore di cinema molto personale, curioso. Un uomo stravagante, difficile, ma con una specie di poesia che si riconosceva come una firma in ogni film. Era difficile anche solo incontrarlo, così disarmonico, si chiudeva in se stesso e nell’alcol e in quelle birre avvolte in sacchetti di plastica. Eppure quel suo sorriso e quella fossetta e gli occhi malinconici, l’egocentrismo e il fascino, tenerezza e dolcezza, erano gli stessi, e quando ti sorrideva ti si piegava il cuore”.

La famiglia “chiede che sia rispettato il momento di grande dolore e per questo motivo non intende rilasciare dichiarazioni”, ma sui social molti utenti commentano commossi un post di qualche tempo fa della figlia Ginevra, tutrice legale del padre da quando è diventata maggiorenne. “Sono fiera di te. Dei tuoi sorrisi, dei tuoi sguardi, dei tuoi occhi malinconici, che hai avuto la premura di donarmi, dei tuoi piccoli ma preziosissimi gesti. Fiera di te, sempre. Con amore, il tuo pezzettino di donna”, scriveva nel 2018.

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