“Professionalmente rischiamo di fare delle scivolate, di costruire dei miti che poi si rivelano fragili”. È il lapidario commento di Bruno Vespa indirizzato a Diego Bianchi e Propaganda Live, in questi giorni al centro delle polemiche per essere stato lo “sponsor” principale di Aboubakar Soumahoro, il deputato eletto tra le fila dell’Alleanza Verdi e Sinistra finito nell’occhio del ciclone per le indagini sulla suocera Marie Therese Mukamitsindo. La donna è infatti accusata di malversazione, truffa aggravata e fatturazioni false per la gestione della cooperativa Karibu e del consorzio Aid in provincia di Latina, con le quali si occupa dell’accoglienza dei migranti.
Aboubakar Soumahoro, moglie e suocera imbarazzano
La storia di Soumahoro era stata “scoperta” da Diego Bianchi nel 2018 a Gioia Tauro, nel corso delle giornate di sciopero per la morte del bracciante Soumaila Sacko, ucciso perché sorpreso a rubare delle lamiere con cui costruirsi un riparo. L’onorevole, all’epoca sindacalista dell’Usb, è poi stato ospite in studio a Propaganda Live in diverse occasioni e Zoro non ha esitato a definirlo “il mio leader di riferimento in assoluto”. All’epoca della sua direzione dell’Espresso, Marco Damilano ha fatto una copertina affiancando la foto di Soumahoro a quella di Matteo Salvini, allora ministro degli Interni. Il titolo era: “Uomini e no”, con la parola “uomini” sotto il sindacalista e il “no” affibbiato al leader della Lega.
“I primi a dover stare attenti siamo noi. Possiamo sbagliare tutti, ma se invitiamo una persona in una trasmissione in genere andiamo a vedere come si muove, cosa fa, chi è. Non mi bastano un paio di stivali, saremo troppo esigenti ma non bastano. Sono un bel simbolo, ma non bastano”, ha detto Bruno Vespa, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica. “Soumahoro era un simbolo meravigliosamente perfetto. Dove lo trovi un bracciante che viene con gli stivali in Parlamento? Bisogna però sempre maneggiare con cura. Candidare una persona rappresenta un’assunzione enorme di responsabilità di un leader nei confronti dei suoi elettori, potenziali e reali”, ha aggiunto il conduttore di Porta a Porta.
Diego Bianchi su Aboubakar Soumahoro, Fazio in silenzio
Pur non essendo indagato, Soumahoro è stato subito scaricato a sinistra, complici le foto di sua moglie Liliane Murekatete (soprannominata “Lady Gucci”) apparse sui social nelle quali sfoggia abiti e accessori firmati e un video in cui il parlamentare si è mostrato in lacrime. Come se non bastasse, Soumahoro ha aggravato la sua posizione quando si è fatto intervistare da Corrado Formigli a Piazzapulita, programma nel quale ha spiegato – tra le altre cose – di essersi sostenuto economicamente e di aver ottenuto un mutuo da 270.000 euro per l’acquisto di un villino grazie al libro Umanità in rivolta che ha scritto nel 2019 (appena 9.000 copie vendute) e ha parlato del “diritto all’eleganza e alla moda” della moglie.
Nel corso dell’ultima puntata di Propaganda Live, Zoro è finalmente intervenuto sulla vicenda. “Ci ha convinto? No. Lui, le borse, i libri… non ci ha convinto. Deve chiarire tante cose. Perché noi siamo incazzati più di tutti su questa storia. Siamo incazzati, delusi, amareggiati, non imbarazzati”, ha sostenuto Diego Bianchi.
Ma la frecciatina di Vespa non è rivolta soltanto a Bianchi, Damilano e Propaganda. Soumahoro è stato invitato lo scorso 30 ottobre a Che tempo che fa nel salotto domenicale di Fabio Fazio. Ma passato un mese, né il conduttore né Luciana Littizzetto, sempre pronta a mandare letterine a politici e personaggi pubblici colti in fallo, hanno speso una parola sull’indagine che coinvolge moglie e suocera del deputato.
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