Bruce Willis si ritira: “Deve smettere di recitare, è malato di afasia”

La famiglia dell'attore annuncia il suo addio al cinema: "L'afasia sta influendo sulle sue capacità cognitive"

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Le condizioni di Bruce Willis peggiorano, Demi Moore 'devastata'
Bruce Willis

Bruce Willis si ritira dal mondo del cinema: non reciterà più. L’attore simbolo dell’action made in Hollywood chiude la carriera all’età di 67 anni. Il divo di Die Hard è malato: è affetto da afasia. L’annuncio è arrivato sui social da parte della sua famiglia: i figli Rumer, Scout, Tallulah, Mabel ed Evelyn, la moglie Emma Heming e l’ex moglie Demi Moore. L’afasia è un disturbo del linguaggio e si manifesta nell’incapacità di articolare e comprendere le parole. Una delle malattie peggiori che possano capitare ad un attore.

Bruce Willis si ritira: non reciterà più

Emma Heming fa sapere via Instagram che l’afasia sta già influendo sulle capacità cognitive di Bruce. “È un momento molto complesso per la nostra famiglia – scrive la moglie dell’attore – e apprezziamo profondamente il vostro affetto, la vostra comprensione e il vostro sostegno. Affrontiamo tutto questo con la forza di una famiglia unita: abbiamo voluto coinvolgere i fan perché sappiamo quanto lui sia importante per voi. Proprio come voi lo siete per lui. Come dice sempre Bruce, goditi la vita: e insieme puntiamo a fare proprio questo”.

Soltanto nel corso del 2021 Willis ha recitato in otto film, alcuni così discutibili che i Razzie Awards (gli anti-Oscar che premiano i film più brutti della stagione) hanno creato un’intera categoria dedicata esclusivamente all’attore, salvo pentirsene e revocare il riconoscimento all’indomani dell’annuncio della malattia. Quest’anno Willias ha già completato altri due progetti: gli action thriller Fortress: Sniper’s Eye (il sequel di Fortress dov’è riapparsa pure Shannen Doherty, anche lei alle prese con gravi problemi di salute) e Vendetta con Clive Standen e Mike Tyson. Nel frattempo l’attore ha girato altri sei film, tutti attualmente in post-produzione, tra i quali White Elephant con Olga Kurylenko e John Malkovich e Paradise City con John Travolta e Stephen Dorff.

Bruce Willis in una scena del film A Day to Die
Bruce Willis in uno dei suoi ultimi film: A Day to Die (foto: Vertical Entertainment)

Bruce Willis, malattia già in corso: cos’è l’afasia

La professoressa Cecilia Perin, responsabile dell’Unità Operativa Clinicizzata di Riabilitazione Specialistica delle Gravi Cerebrolesioni presso gli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza, spiega al Gruppo San Donato che “una persona affetta da afasia non capisce quello che viene detto e non riesce a produrre frasi di senso compiuto tali da permettere la comunicazione. Inoltre, non è capace di leggere, di scrivere e di fare i calcoli, in quanto la scrittura e le capacità aritmetiche sono connesse con la funzione del linguaggio”.

Le cause dell’afasia possono essere l’ictus e il trauma cranico, i tumori cerebrali e le malattie degenerative. Esistono diversi tipi di afasia (da quella espressiva a quella recettiva fino all’afasia globale, la forma più grave) e l’unica cura possibile è la riabilitazione logopedica. La terapia può durare diversi anni e il recupero del linguaggio non è mai completo. In Italia si stima che circa 200.000 persone soffrono di afasia.

“Se le condizioni mediche di qualcuno – fanno sapere John Wilson e Mo Murphy dei Razzie Awards – sono un fattore decisivo nel loro processo decisionale e/o nelle loro prestazioni, riconosciamo che non è appropriato dargli un premio di questo tipo”.

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