Non comincia nel migliore dei modi la campagna di Alessio Boni per l’associazione Wall of Dolls. L’attore sostiene le iniziative della Onlus milanese che si batte da anni contro il femminicidio e la violenza di genere. Nei giorni in cui si rincorrono gli appelli per la tutela delle donne afghane, Boni ha voluto mostrare vicinanza e sostegno a donne e ragazze di Kabul che rischiano di essere sottoposte a violenze e violazioni dei loro diritti e libertà fondamentali.
Alessio Boni: polemica social sulle donne afghane
“In bianco, pensando alle donne afghane”, scrive il principe delle fiction sui social. Il post dell’attore bergamasco, apparso con sguardo rivolto all’orizzonte e braccia incrociate, è stato però preso di mira proprio per la posa dello scatto.
Alcuni utenti hanno massacrato di critiche Boni accusandolo di cattivo gusto: “Mettersi sempre in mostra non attira solo complimenti ma anche critiche e stavolta è di una superficialità incredibile”, “Un metodo autocelebrativo, statico e per niente costruttivo”, “Grazie alla tua camicia bianca quelle donne sono salve! Uauuuu!”.
Non mancano i complimenti all’attore per la sensibilità e il coraggio di metterci la faccia: “L’universo femminile ringrazia, ma è una grande tragedia per tutti”, “Sei un grande uomo, di una forte sensibilità e di un forte umanità. Sei un esempio per tutte noi donne”, “Una brava persona. Di spessore e contenuto. Se solo avessimo nel popolo italiano il 50% di persone rispettose come te, saremmo un gran popolo. Invece, siamo quello che siamo”.
Non è la prima volta che Boni incappa nei giudizi taglienti dei social. Ha fatto discutere il suo video (poi rimosso da Instagram) in cui ha interpretato gli ultimi attimi di vita di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso a Minneapolis da un poliziotto bianco che gli ha tenuto il ginocchio premuto sul collo fino al soffocamento.
Donne afghane: cos’è l’iniziativa di Wall of Dolls
La campagna di Wall of Dolls si chiama #White4AfghanWomen. Domenica 22 agosto l’associazione ha invitato uomini e donne del mondo del cinema, della televisione e dello spettacolo a pubblicare sui propri profili social una foto indossando un qualsiasi indumento bianco, come simbolo di vicinanza con le bambine, ragazze e donne di Kabul.
“Oggi l’Afghanistan – si legge nel comunicato della Onlus – è tornato indietro di 20 anni. Una vergogna ed un’offesa a tutte quelle persone che hanno dato la loro vita per la difesa dei diritti umani. Le donne non potranno più avere un’istruzione, non potranno più lavorare, e dovranno stare chiuse in casa a subire violenze di ogni genere da uomini che non hanno scelto di sposare, bambine obbligate a fare sesso con uomini anziani con la barba lunga e il mitra in mano”.