È un Richard Gere pieno di dubbi e domande quello che è apparso al Filming Italy Sardegna Festival. In collegamento via Zoom per una masterclass con gli studenti di Santa Margherita di Pula, l’attore americano – e Presidente onorario della sesta edizione del festival ideato e diretto da Tiziana Rocca – ha offerto profonde riflessioni su tematiche d’attualità. A partire dalla strage di migranti avvenuta al largo di Pylos, in Grecia, nella notte tra il 13 e il 14 giugno.
Richard Gere sul Titan e i migranti morti in Grecia
Al momento si contano almeno 82 morti accertate. Tuttavia si parla di centinaia di dispersi: un dato che, secondo le ultime stime, potrebbe far salire a 600 il conteggio delle vittime. Stampa, televisione e web si sono occupate pochissimo di questo naufragio perché poche ore dopo il sommergibile Titan, in immersione verso il relitto del Titanic, è imploso nei fondali dell’Oceano Atlantico ad una profondità di 3.800 metri, causando la morte dei quattro ricchi turisti che erano a bordo.
“Il valore della vita umana dipende oggi più che mai da dove vieni e da quanti soldi hai”, dice Gere riferendosi a chi arriva dalla Libia su un peschereccio e finisce annegato in mare nell’indifferenza di tutti e a chi può permettersi di pagare cifre esorbitanti per un’immersione turistica e ha il mondo che si mobilita se succede qualcosa. Oggi 73enne, padre di tre figli e da tanti anni buddhista praticante, l’attore è sempre più coinvolto in prima persona nelle cause per i diritti civili e i temi importanti della società.
“Penso che siamo tutti completamente uguali, ma quando ho letto sul giornale l’orribile evento che ha visto 400 persone perdere la vita in Grecia su una barca nel Mediterraneo e la diversa attenzione dedicata alle cinque persone disperse in un sottomarino nei mari del Titanic, ho capito ancora una volta quanto sia ingiusto il mondo. Tutti i Paesi mobilitavano i loro mezzi di soccorso per queste cinque persone e nessun soccorso invece per la tragedia in Grecia”, spiega la star di Pretty Woman e Ufficiale gentiluomo.
Richard Gere oggi: in mezzo alla natura con la moglie
La vita di Gere è completamente cambiata dai tempi di American Gigolo di Paul Schrader (con il quale tornerà presto a girare un nuovo film) e I giorni del cielo di Terrence Malick. Ora vive con la moglie Alejandra Silva fuori New York “in mezzo alla natura, ai polli e alle capre”. “Sono fortunato a vivere nel verde: io e mia moglie portiamo i figli a scuola e li aiutiamo con i compiti. Viviamo una vita normale e molto semplice”, rivela il divo. Il loro obiettivo è “vivere a pieno quello che questa vita mi offre, senza dare nulla per scontato e consapevole di quanto sia fortunato nel fare ciò che ho sempre sognato”.
Ai ragazzi del Filming Italy Sardegna Festival dispensa consigli su come entrare (e resistere) in un mondo competitivo e difficile come quello del cinema. Perché per fare l’attore “ci vuole coraggio”. “Cercate di fare quello che vi rende felici e liberi, seguite il vostro istinto e sfidatevi”: è l’esortazione che manda ai giovani. Un suggerimento già testato sul figlio Homer James Jigme Gere, oggi 22enne.