Come sta Jerry Calà dopo il malore

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Come sta Jerry Calà dopo il malore

Mara Venier ha fatto la domanda che tanti fan avrebbero voluto fare: come sta Jerry Calà dopo il malore che lo ha costretto ad essere trasportato d’urgenza in ospedale durante le riprese a Napoli del film “Chi ha rapito Jerry Calà?”

Come sta Jerry Calà dopo il malore

Finalmente dimesso dalla struttura dopo aver subito un intervento per liberare le coronarie, l’attore ha aperto il suo cuore alla conduttrice di Domenica In:

Come sta Jerry Calà? Il suo racconto dopo l’intervento alle coronarie

Sono ancora qua. Quando ho avuto il malore, mi è venuto un peso fortissimo allo stomaco, pensavo ad un’indigestione. Avevo mangiato in camera in fretta dopo una giornata di lavoro, poi ho capito che c’era qualcosa di più. Grazie al tempestivo intervento del 118, mi hanno fatto un elettrocardiogramma, non passava il dolore e quindi mi hanno ricoverato. In ospedale ho trovato la clinica con uno staff già pronto, non sono passato neanche dal pronto soccorso. Siamo andati subito in sala operatoria, mi hanno messo degli stent. Il mio prossimo libro è ‘Una vita di stent’. La paura ti rimane, io ora ho paura a dormire da solo, a stare in casa da solo. Spero mi passi“.

Nell’invitare il mitico volto della commedia italiana per raccontare al pubblico come sta Jerry Calà, la Venier ha anche attirato qualche ‘commento di troppo’ dal pubblico televisivo, che le ha ricordato che molti anni fa i due hanno avuto una relazione: “Io e Jerry siamo stati per otto anni compagni di vita – ci ha tenuto ad un certo punto a precisare la presentatrice – Ci siamo stati sposati all’estero. Poi ci siamo lasciati dopo un rapporto d’amore. È nata un’amicizia così profonda che è la dimostrazione che quando ci si lascia si può recuperare tutto come abbiamo fatto noi due, da ex marito e moglie. Nicola non ha gelosie retroattive, siamo una famiglia allargata e ci vogliano tutti un gran bene”. Anche Jerry ha confermato: “Abbiamo la fortuna di avere due compagni come Nicola e Bettina che sono intelligenti. Sono pezzi di vita che non si dimenticano“.

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