Cos’ha detto Carolina Crescentini su Mare Fuori

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Cos'ha detto Carolina Crescentini su Mare Fuori

Non le ha mandate a dire Carolina Crescentini su Mare Fuori, la serie TV che sta spopolando su Netflix e Rai Play. Dopo la sua ospitata al Festival di Sanremo insieme a tutto il cast, l’attrice è stata invitata nel celebre studio di Belve, il programma condotto da Francesca Fagnani.

Con autoironia e schiettezza, le opinioni di Carolina Crescentini su Mare Fuori e, in particolare, sulle sene ‘a luci rosse’, stanno facendo molto discutere, dato che vanno a mettere in discussione il giudizio su una delle serie più amate degli ultimi anni.

Cos'ha detto Carolina Crescentini su Mare Fuori

Secondo l’attrice, che nel piccolo schermo interpreta il direttore del carcere minorile, le scene di s3sso spesso sono oggetto di discussione perché a volte sono completamente inutili. Secondo lei gli sceneggiatori italiani cadono nell”effetto ‘Boris La Serie’, il celebre telefilm satira che ha esplorato le dinamiche della TV italiana, ovvero di inserire queste scene in modo gratuito. Sul set, ha rivelato, non ha problemi a girare tali scene, poiché quando lavora è il “soldato Carolina”, non la persona reale.

Quello che però ha giudicato quasi fuori luogo riguarda proprio la linea narrativa: “Nella seconda stagione di ‘Mare fuori’ ci sono due latitanti. Io e il comandante li perdiamo e pensiamo bene di dargli ancora più tempo andando a letto insieme“. Proprio di recente una dichiarazione molto simile, ma per motivazioni molto diverse, è venuta da Penn Badgley, protagonista di You, l’efferata serie TV di Netflix, che ha dichiarato proprio di aver chiesto al regista di girare il meno scene spinte possibili.

Cos’ha risposto lo sceneggiatore agli appunti di Carolina Crescentini su Mare Fuori

Come risposta alle critiche di Carolina Crescentini su Mare Fuori, Francesco Arlanch, autore anche dei serie tv come “Doc” e “Blanca“, ha dichiarato: “Nel momento in cui i due protagonisti consumano, la tensione romantica cala. Quindi mandarli a letto non è certo un riempitivo, ma un punto di non ritorno. Sarebbe una scorciatoia autolesionista e non credo proprio che firme talentuose come quelle di ‘Mare Fuori’ commetterebbero un errore del genere“.

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