Arrivano i 70 anni di Christian De Sica, volto iconico del cinema italiano che da poco ha anche superato il difficile momento ‘positivo’ al virus. All’alba della sua cifra tonda, l’attore ha confidato a Il Napolista alcune riflessioni sul suo passato, carriera e vita personale. Una delle più curiose riguarda la sua gestione dei guadagni…
Quanto guadagna il celebre protagonista di Yuppies e Vacanze di Natale? O meglio, come spende i suoi soldi? “Non voglio responsabilità, mia moglie mi da’ la paghetta”
«È un macello – racconta – Non ho la minima idea di quello che guadagno, gestisce tutto mia moglie Silvia. Oggi, a 70 anni, mi dà ancora la paghetta. Cento euro alla settimana, benzina esclusa. E fa bene: se potessi spendere liberamente, combinerei solo guai. Magari tornerei a casa con un elefante imbalsamato. O rischierei di comprare 300 euro di mozzarelle, come feci una volta»
Passando ad argomenti più seri e malinconici, i 70 anni di Christian De Sica portano a chiedergli di qualche rimpianto: «Uno mi brucia ancora: non mi hanno permesso di fare La porta del cielo, il film sulla storia d’amore tra mio padre Vittorio e mia madre Maria. Erano gli anni d’ oro dei cinepanettoni e i produttori non riuscivano a vedermi al di fuori delle commedie. In questo Paese se fai bene il cowboy, devi farlo per sempre».
![70 anni di christian de sica](https://play4movie.it/wp-content/uploads/2020/11/christian-de-sica-colpito-dal-covid-1024x680.png)
Ma anche di qualche rimorso… «Di non aver esaudito l’ultimo desiderio di mia madre che voleva tornare a Montecarlo dove accompagnava papà a giocare. Io non ce la portai. Sono stato uno stronz0».
Tra i ricordi amari, spunta invece un curioso aneddoto che riguarda un’aggressione a suo danno e un comportamento un po’ ‘frettoloso’ di qualche suo collega teatrante: «Nel 2000, quando un petardo di Capodanno mi esplose in faccia mettendomi fuori uso l’ occhio destro, dovevo fare Un americano a Roma al Sistina e più di un collega si precipitò da Garinei dicendo: De Sica ormai è cieco, prendo io il suo posto. Ma dopo 9 operazioni tornai in pista e lo spettacolo fu un enorme successo. Il ricordo più brutto della mia vita. Ma grazie alla tempestività di mia moglie e di Aurelio De Laurentiis, da Cortina fui portato immediatamente all’ospedale e salvato».
Corona però questo importante compleanno una splendida vita d’amore: «Dopo 40 anni, Silvia e io ci amiamo ancora e ridiamo come al liceo.” Sui tempi che cambiano, infine, mette a paragone la sua infanzia da ‘buon figlio’ (Sì, prendevo tutti 30 all’ università. Ero educato e rispettoso) con quello che vede attualmente (Oggi invece i ragazzi se ne fregano, ma non è colpa loro se sono maleducati e ignoranti. La colpa è della tv, dove basta mostrare le chiappe per avere successo)
D’accordo con lui?
Nel frattempo, tanti auguri Christian!
[…] modo personale e affettuoso all’amico, collega e cognato Carlo Verdone, fratello dell’adorata moglie Silvia, e al padrone di casa Pino […]