L’onda lunga delle polemiche di Sanremo 2022 non accenna a calare. Stavolta tocca a Vittorio Sgarbi. Ospite di Serena Autieri nell’ultima puntata del programma Dedicato di Rai 1, il politico e critico d’arte è stato chiamato con Enrica Bonaccorti ad esprimersi sulle canzoni del Festival. Nel mirino del sindaco di Sutri finisce Michele Bravi. Non tanto per il suo look da cosplayer (abiti di Roberto Cavalli, creazioni di Fausto Puglisi, gioielli di Gismondi 1754) né per la canzone in gara, Inverno dei fiori.
Vittorio Sgarbi: Michele Bravi “tutto femmina”
Sgarbi non ha digerito la cover di Bravi nella quarta serata di Festival: il rifacimento di Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi di Lucio Battisti, il brano reso famoso dal verso “Come può uno scoglio arginare il mare”. Piazzatasi al 14esimo posto, la canzone è stata completamente stravolta dal cantante umbro: Battisti e Mogol parlano esplicitamente dell’esitazione di un uomo di fronte ad una nuova storia d’amore con una donna, mentre Bravi ha trasformato la sua versione in una love story “genderless”.
Dopo essersi interrogato sul perché i vincitori Blanco e Mahmood debbano per forza “stringersi e toccarsi”, Sgarbi definisce Bravi un cantante “tutto femmina”. “Cantava rivolgendosi ad una donna come fosse un maschio – spiega lo storico dell’arte –. A parte il vestito, Battisti la dedica ad una donna, mentre lui era un uomo e la declinava al maschile”.
Michele Bravi: Vittorio Sgarbi e i “giudizi medievali”
Numerosi fan di Bravi hanno segnalato al cantautore il commento di Sgarbi e le risate della Autieri alle sue parole. Dopo aver superato il periodo più doloroso della sua vita con il disco La geografia del buio e la partecipazione a Sanremo, il cantante ha deciso di replicare via Twitter, senza mai fare esplicitamente i nomi dei protagonisti di questa vicenda.
“Non amo dare spazio o voce a persone che ignorano la bellezza della libertà di espressione individuale, né tantomeno demonizzare una risata imbarazzata dovuta all’imprevisto di una diretta. Non farò nomi e vi invito a non andare a scavare – puntualizza Bravi –. Colgo però lo spunto, visto che da ieri mi state mandando un video di una trasmissione dove accusa la mia eccessiva femminilità, per dire che sono orgoglioso di dare voce a un approccio non giudicante dell’individualità. Non smetterò mai di dire con la mia musica ‘siate completamente voi stessi’. Questa non è una lotta che riguarda la comunità LGBTQI+ ma ha a che fare con la possibilità di tutti di raccontare al mondo i propri colori. È un segno di civiltà rispettare e accettare opinioni diverse dalla propria, ma è un peccato lasciare che giudizi medievali limitino la vostra creatività. Siate creativi sempre”.