È una Rita Dalla Chiesa diretta e senza fronzoli quella che si racconta in un’intervista concessa a Massimo Falcioni per TvBlog. La conduttrice ripercorre la sua lunga storia televisiva, cominciata nel 1983 con il talk pomeridiano Vediamoci sul Due, fino ad arrivare ai suoi recenti impegni in politica. In questo viaggio nel tempo, non risparmia colpi a chi l’ha osteggiata e si comporta in maniera scorretta, specie con il suo secondo marito Fabrizio Frizzi.
Rita Dalla Chiesa, Forum “ha segnato una generazione”
Il volto di Rita Dalla Chiesa è innegabilmente legato a Forum, un’avvenuta durata quasi vent’anni. Fu con lei, subentrata al posto di Catherine Spaak, che la trasmissione da settimanale diventò quotidiana. “Ci fu un’esplosione totale, proponemmo il programma in tutte le salse, persino in prima serata – ricorda oggi –. Ricordo anche lo spin-off Affari di famiglia, che era nientemeno che Forum, ma incentrato esclusivamente sulle questioni familiari. È stato un periodo bellissimo. Mi ha segnato, così come ha segnato un’intera generazione. Ancora oggi incontro persone ormai adulte che mi raccontano di quando da piccole guardavano il programma con la loro mamma o nonna. Mi dà gioia pensare di essere riuscita ad entrare nelle case semplicemente come Rita, senza cognome. Per un conduttore è il massimo”.
Dopo l’ipotesi di una sua partecipazione al Grande Fratello Vip, Dalla Chiesa sta vivendo una seconda vita in politica da parlamentare. È stata eletta alla Camera in Puglia per Forza Italia con un autentico boom di preferenze. Il merito è di Silvio Berlusconi. “Non sarei potuta entrare in nessun altro partito – rivela adesso –. Conoscendo il presidente mi è parso automatico. Sono attaccatissima a lui, nonostante mi abbiano rivolto qualsiasi nefandezza”. Ha accettato di candidarsi dopo tre rifiuti. “Nel 2016 Giorgia Meloni mi chiese di candidarmi a sindaco di Roma, poi nel 2018 Berlusconi mi propose il Senato e il Parlamento europeo l’anno successivo – confessa Dalla Chiesa –. Ho sempre declinato. Specialmente nel primo caso proprio non me la sentivo, ognuno deve conoscere i propri limiti e non avrei potuto prendere in giro la gente. Roma è una città tutt’altro che facile da gestire e lo stiamo vedendo. Non potevo accettare”.
Rita Dalla Chiesa, Fazio e i finti amici di Frizzi nel mirino
L’impegno con Forza Italia ha causato non pochi problemi alla conduttrice. Prima delle elezioni, il biopic Il nostro Generale, la fiction di Rai 1 dedicata al padre Carlo Alberto Dalla Chiesa, è stata rinviata per via della par condicio. “Una decisione che non ho capito e che mi ha ferito – ammette Rita –. Mi sembrò una scusa della Rai di quel periodo, d’altronde continuarono a mandare in onda Montalbano con Luca Zingaretti, fratello di Nicola. Era candidato pure lui, qual era la differenza? Non capisco perché nel caso della fiction su mio padre pensarono a me. Forse perché ero candidata con Forza Italia e non con il Pd”.
L’ultimo sassolino dalla scarpa se lo toglie quando si parla di Fabrizio Frizzi. “Una volta scomparso, ho sentito parlare di Fabrizio in una maniera splendida. Ma dov’erano certe persone quando era in vita? – si domanda – Ricordiamoci che ad un certo punto della carriera venne allontanato dalla Rai e dovette rientrare da Rai 3. Poi, da morto, tutti si sono trasformati in grandi amici. Dove stavano nei momenti difficili? Li vorrei smascherare uno per uno, ma sarebbe un comportamento bieco. Li lascio nella loro illusione”. Perché la verità è che “Fabrizio era vero, non ha mai smesso di essere una persona profondamente buona ed educata”. “Non aveva scheletri nell’armadio, di lui non potevi dire che in tv era una persona e fuori un’altra – conclude Dalla Chiesa –. Anzi, dietro le quinte era ancora più cordiale, si preoccupava e spendeva parole buone per tutti. Non era un santo, per carità. Ma se la gente continua ad amarlo è per questo motivo”.