Il successo e le polemiche su La sposa con Serena Rossi

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La sposa con Serena Rossi
La sposa con Serena Rossi

Con ben 6.568.000 spettatori (e con il 28.7% di share) la fiction La Sposa con Serena Rossi ha conquistato a pieni voti lo scettro della prima serata della domenica. La nuova puntata della nuova produzione Rai Fiction, complice l’amatissima ex protagonista di Mina Settembre– stavolta nelle vesti di Maria, donna meridionale costretta a un matrimonio per procura con un uomo del Nord – ha convinto gli spettatori italiani con il ritratto molto vivido e intenso di un’Italia anni ’50/’60 particolarmente ‘spaccata’ non solo tra Nord e Sud, ma tra classi sociali e tra donne e uomini.

La narrazione territoriale, tuttavia, ha destato non poche critiche da parte sia degli spettatori che da alcune istituzioni. Uno tra tutti Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, che ha tuonato: «La serie è un falso storico che nuoce invece al racconto di una tragedia vissuta da molte italiane: paradossalmente i suoi cliché grotteschi e stereotipati mettono in ridicolo non solo i vicentini o i veneti, ma anche i calabresi e le donne calabresi e chi visse quella stagione»

La sposa con Serena Rossi
La sposa con Serena Rossi

A fargli eco l’ ex presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì, che specifica: «Parlano una strana lingua che non corrisponde a nessuna delle lingue di Calabria. I matrimoni per procura si facevano al limite per terre lontane (Americhe, Australia, Belgio… ). Forse, alcune delle nostre donne sono partite per il Piemonte, o la Valle d’Aosta e la Liguria, dove si erano già installati gruppi di calabresi, ma certamente non per il Veneto, che era regione depressa più della Calabria».

Arriva la stangata sulla fiction La Sposa con Serena Rossi

Dalle pagine de Il Corriere della sera, la ‘furia’ contro la fiction la Sposa con Serena Rossi tuona infine così: “C’è l’intero catalogo dei luoghi comuni sul Veneto nella fiction tv”, ovvero un’ambientazione caratterizzata da “una nebbia perenne, case umide e sporche, miseria”, “il tintinnio dei bicchieri nell’osteria, che fa passare l’idea di un’umanità rintronata dall’alcol. C’è il dialetto nelle varianti grevi e quasi impronunciabili”, o anche donne “come serve trattate peggio delle bestie”.

Anche a voi è sembrata troppo piena di stereotipi o vi sta piacendo?

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