Non nasconde mai il suo apprezzamento per l’amica Giorgia Meloni e il centrodestra Pino Insegno. L’attore romano è uno dei pochi a non temere di perdere “il piatto di minestra” a causa delle proprie idee politiche. Da quando il governo a trazione Fratelli d’Italia e Lega è in carica, il suo nome è il più gettonato tra quelli che popoleranno la nuova Rai per la stagione televisiva 2023-2024.
Pino Insegno, Rai nel mirino ma non per Meloni
Nei giorni scorsi si è parlato di Pino Insegno, al 21° posto nella “classifica” dei conduttori più noti e conosciuti dal pubblico, per due trasmissioni davvero importanti della televisione pubblica. L’ex Premiata Ditta sarebbe in dirittura d’arrivo per prendere il posto di Flavio Insinna a L’eredità, il quiz più longevo della televisione italiana e campione d’ascolti del preserale di Rai 1. Non solo: Insegno potrebbe pure sostituire Amadeus a L’anno che verrà, la tradizionale festa dell’ammiraglia dedicata al Capodanno.
Quanto c’è di vero in queste voci? “In questi giorni dicono di tutto su di me, ora divento nuovo ct della Nazionale, la prossima settimana prendo il posto di Mattarella…”, risponde ironicamente Pino Insegno in occasione della 16° edizione del Festival Internazionale della Cinematografia Sociale Tulipani di Seta Nera, di cui è testimonial insieme alla madrina Claudia Gerini.
Quel che è certo è che all’attore piacerebbe tornare in Rai, ma non perché vicino all’attuale governo e alla premier. “Io non sono mai andato via dalla Rai, spero di tornarci perché è casa mia, certo non perché ho appoggiato Giorgia Meloni. Con la Premiata Ditta in Rai ho fatto solo successi, idem quando ho fatto il conduttore, per cui sono queste cose a parlare. Se avessi fatto dei flop sarebbe stato diverso”, ha dichiarato tempo fa in un’intervista concessa a Un giorno da pecora.
Pino Insegno, doppiatore e sponsor della diversità
Tulipani di Seta Nera è un festival che presenta cortometraggi, documentari, videoclip e web serie che valorizzano il concetto di diversità e altre importanti tematiche sociali per creare una nuova società solidale. Insegno punta a rientrare in Rai anche per affrontare queste tematiche alle quali è molto sensibile.
“Vorrei che la diversità diventasse parte del nostro quotidiano”, ha detto l’attore citando il suo impegno per il progetto Voice for Purpose, la piattaforma di tecnologia digitale lanciata dall’Università Campus Bio-Medico di Roma per restituire la possibilità di comunicare con una voce dall’espressività umana alle persone colpite da SLA.
Insegno ha le idee molto chiare anche in merito allo sciopero dei doppiatori, indetto per il rinnovo del contratto collettivo. “Noi siamo stati i primi a doppiare al mondo nel 1926, e lo abbiamo insegnato agli altri. Si doppia in tutto il mondo e la qualità del doppiaggio dipende dal valore della traduzione, dell’adattamento e dalla bravura di chi lo interpreta. Basta con le polemiche di chi preferisce l’originale, anche perché con le piattaforme, dove puoi scegliere tra moltissime lingue, non hanno più senso”, ha spiegato la voce di star di Hollywood come Viggo Mortensen, Jamie Foxx e Mark Wahlberg.
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