Una pezza di Lundini cancellato? “Non è andata così”

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pezza di lundini cancellato

In molti hanno annunciato ‘Una pezza di Lundini cancellato dalla Rai’ – anche se, in realtà, continua su RaiPlay; ma, se vogliamo, la narrazione che i media hanno fatto di questa decisione dell’azienda di Viale Mazzini non è proprio esatta. A raccontarlo è proprio lui in un’intervista a Rolling Stones: “Ci sono tante idee, si potrebbero fare altre puntate, ma non andava né a me né a Giovanni Benincasa (il capo del progetto) né a Emanuela Fanelli. Non è che non lo faremo mai più. La nuova stagione non è prevista adesso. Si fosse trattato di un talk, di un podcast, sarei andato avanti. Perché in quei programmi, anche se non ci stanno idee, basta la simpatia del conduttore che chiacchiera con gli ospiti. Ma in Una pezza di Lundini c’è sempre una piccola trama e, con ogni ospite, mi sono inventato delle trovate. Non volevo forzature solo per essere originali. Questa cosa, per la stampa, è diventata “Una pezza di Lundini cancellato”.

pezza di lundini cancellato

Quindi non un addio, ma una semplice riformulazione dello sho: “Mentre scrivevo la terza stagione avevo paura non fosse così divertente e originale. Ce n’erano tante di cose divertenti, ma alcune mi sembrava avessero bisogno di più tempo rispetto alle prime due stagioni, quando le idee le avevo da tempo e le ho sviluppate bene”.

pezza di lundini cancellato

Il mitico programma comico Rai nella sua ultima puntata ha portato davanti alle telecamere persino Roberto Benigni: un’ospitata non annunciata, una sorpresa inedita sia per gli spettatori che per i media.

L’avevo conosciuto una sera – racconta Valerio Lundini – e ho scoperto essere grande fan del programma. Mi imbarazzo sempre quando accadono certe cose, perché sono io che avrei voluto fargli i complimenti. A un certo punto, per il finale, non mi andava di fare quello che “già che ci siamo ti va di venire al programma?”. Più avanti glielo abbiamo chiesto, a lui è piaciuta l’idea. E lo abbiamo inserito nello show senza annunciarlo come fanno a Sanremo. Abbiamo avuto Benigni e lo abbiamo “sprecato” così. Non è stato impossibile, ha fatto piacere anche a lui.


Non lo so, mentre scrivevo la terza stagione avevo paura non fosse così divertente e originale. Ce n’erano tante di cose divertenti, ma alcune mi sembrava avessero bisogno di più tempo rispetto alle prime due stagioni, quando le idee le avevo da tempo e le ho sviluppate bene.

Un ospite che avresti voluto, ma non ce l’hai fatta?
In realtà non sapevamo più chi chiamare. Sono venuti quasi tutti. A un certo punto ho pensato: “Chi possono essere gli ospiti?”. Non è facile invitare tutti, perché con ospiti amici poi si creerebbe l’effetto circoletto. Preferisco gente come Carlo Cottarelli o Roberto Saviano, con cui non c’è un rapporto d’amicizia.

Hai rilanciato Topo Gigio.
È quotatissimo e mi manda i cesti per Natale… no, scherzo, perché Natale ancora deve arrivare. Quando ho fatto lo sketch credevo fosse una cazzata, e invece…

Che tipo è Gigio?
Un professionista, puntualissimo, ha socializzato subito con la troupe, ha imparato il brano e ha pure dato contributi autoriali. Un grande.

E Roberto Benigni?
L’avevo conosciuto una sera e ho scoperto essere grande fan del programma. Mi imbarazzo sempre quando accadono certe cose, perché sono io che avrei voluto fargli i complimenti. A un certo punto, per il finale, non mi andava di fare quello che “già che ci siamo ti va di venire al programma?”. Più avanti glielo abbiamo chiesto, a lui è piaciuta l’idea. E lo abbiamo inserito nello show senza annunciarlo come fanno a Sanremo. Abbiamo avuto Benigni e lo abbiamo “sprecato” così. Non è stato impossibile, ha fatto piacere anche a lui.