Montanini su Enrico Brignano: “Mi fece cacciare dall’agenzia per cui lavoravo”

Il comico al podcast Tintoria rivela il suo trascorso burrascoso con l'attore romano, già accusato di essere il "picchiatore" di Anna Mazzamauro

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Enrico Brignano in una scena del film Volevo un figlio maschio
Enrico Brignano in Volevo un figlio maschio (foto: Medusa Film)

C’è un lato oscuro in Enrico Brignano che è portato alla luce da Giorgio Montanini. Ospite di Tintoria, il podcast condotto da Stefano Rapone e Daniele Tinti, il comico marchigiano ripercorre il periodo di Satiriasi, il collettivo di stand-up comedy nato da un’idea di Filippo Giardina. Montanini e gli altri erano protagonisti di una comicità vietata ai minori, cattiva e dissacrante, con monologhi feroci su temi controversi come la religione, il cancro, l’alcolismo, la tossicodipendenza e l’incesto. Il loro obiettivo numero uno era proprio Brignano.

Enrico Brignano e il trascorso con Montanini

“La comicità alla Zelig, come la sua, allora era al top, faceva 12 milioni di telespettatori come la partita della Nazionale di calcio – racconta Montanini –. Poi arrivano quattro imbecilli come noi che in un locale con dentro 50 persone iniziano a fare un’altra cosa. Eravamo contro loro, una formica contro un rinoceronte. Solo la contrapposizione poteva darci un po’ di visibilità. Così abbiamo iniziato ad attaccare. E con Enrico Brignano è stato un macello…”

“Quando ero a Satiriasi ci gasavamo e lo avevo preso come nemico – continua Montanini –. Lui lo conoscevano in 10 milioni, a me nessuno. Passano gli anni, faccio Nemico pubblico sulla Rai e intanto anche Comedy Central. Una sera venne Brignano a vedermi. Quella sera, per rispetto, non dissi niente contro di lui. Quando finisce la serata lo sento che mi ferma e mi dice: ‘Ti ho visto, sei proprio bravo, perché non vieni a Fregene, dove abitava al mare, a scrivere lo spettacolo nuovo?’. Io rispondo: ‘Grazie ma non credo di essere in grado’. E lui: ‘Non ti preoccupare, ti cucino uno spaghetto allo scoglio…’. Io che l’avevo insultato fino a quel momento, penso: ‘Spero che non veda mai un mio video’”.

“Ci penso un attimo, poi chiamo il mio agente, avevamo la stessa agenzia, e gli chiedo di usare un modo gentile di declinare. Lei lo fa, ma Brignano affascinato va a vedere i miei video – ricorda Montanini –. E lì succede un bordello: mi fa cacciare dall’agenzia. Poi un giorno vado a registrare Nemico pubblico, passa per strada e mi riconosce. Fa inversione, mi ferma, imbarca la macchina e non fa svoltare le auto per Termini, e grida: ‘Ma li mortacci tua, fijo de na mignot*a’. Io sono abbastanza fumantino, ma ho visto Brignano e ho pensato: questo me mena. Ho visto il diavolo. Una faccia luciferina”.

matrimonio di Flora Canto ed Enrico Brignano
Enrico Brignano con la moglie Flora Canto

Giorgio Montanini: Brignano aveva “una faccia luciferina”

“Sono rimasto in macchina – conclude il comico –. Sono ripartito e da lì è finita. Ma con Brignano non rinnego niente. Quello che ho sempre pensato lo penso sempre”. Non è la prima volta che il nome di Enrico Brignano è associato a storie di questo tipo. Nel 2017 Anna Mazzamauro ha rivelato al Messaggero di essere stata picchiata sul set di Poveri ma ricchi di Fausto Brizzi, riportando danni permanenti a un orecchio.

I rappresentati della produzione, la Wildside, le avevano chiesto di non far uscire la notizia per non danneggiare il film, ma lei ha deciso di parlarne lo stesso. Pur non facendo nomi, l’identikit del suo aggressore è stato associato a Brignano. L’attore romano prima ha preferito non commentare e poi ha parlato di fake news, mostrando un video che però non provava nulla a sua discolpa.