Se volete guardare qualcosa di diverso, profondo e su un rapporto mai scontato sul grande schermo, quello tra padre e figlia, allora il film Normale fa al caso vostro. Vincitore al Giffoni Film Festival 2023 nella categoria Generator +16, con la regia di Olivier Babinet, è interpretato da Benoit Poelvoorde (7 uomini a mollo, Dio esiste e vive a Bruxelles) e Justine Lacroix (C’est ça l’amour) e arriva nelle sale italiane dal 12 ottobre distribuito da No.Mad Entertainment.
“Questo rapporto ripropone quello che conosco in quanto adulto e genitore, io che sono rimasto legato anche al cinema di genere e a questo tipo di universi, cercando di trasmetterli ai miei figli – anche se hanno scelto i loro riferimenti, soprattutto giapponesi, in adolescenza – e allo stesso tempo è molto vicino a quello che ho vissuto io con mio padre. I western che vedevamo insieme erano una festa: lui si calava nell’atmosfera con un whisky e parlando come John Wayne ed io travestendomi e allestendo un saloon o un casinò a casa… Andavamo oltre il ruolo di spettatori. Mio padre è morto all’inizio della preparazione di Normale, e penso che il suo modo di comunicare con me attraverso l’immaginazione abbia permeato il film”, ha raccontato il regista.
![film normale](https://play4movie.it/wp-content/uploads/2023/09/Schermata-2023-09-25-alle-18.48.27-1024x673.png)
Ma di cosa parla il film Normale?
Trama del film Normale, in uscita il 12 ottobre 2023
Lucie ha 15 anni e ha un’immaginazione travolgente. Vive sola con suo padre William, che a prima vista conduce una vita da adolescente: gioca ai videogiochi e mangia schifezze. La realtà è ben altra, ogni giorno lotta contro la sclerosi multipla. Tra il liceo, un piccolo lavoro e le faccende del quotidiano, Lucie gestisce come meglio può la situazione, e si rifugia nella scrittura di un romanzo autobiografico di fantasia, che spazia tra sogno e realtà… All’annuncio della visita di un assistente sociale il loro equilibrio precario verrà sconvolto. Lucie e suo padre dovranno far prova di grande inventiva per dare l’illusione di vivere una vita “normale”.