Se Avatar – La via dell’acqua di James Cameron continua imperterrito la sua marcia in vetta al botteghino anche nei primi giorni del 2023 arrivando ad un incasso complessivo di 32 milioni di euro, tra i nuovi film al cinema dal 4 gennaio ci sono almeno tre titoli davvero promettenti. Tre su un totale di cinque, in attesa della settimana dal 23 al 29 gennaio che vedrà le sale riempirsi di un numero maggiore di offerte.
I nuovi film al cinema dal 4 gennaio
Ecco quali sono i nuovi film al cinema nella settimana dal 4 all’8 gennaio 2023, con trame, trailer e consigli su cosa vedere e non perdere assolutamente.
Close
Dopo l’opera prima Girl, premiata a Cannes nel 2018 con la Caméra d’or, il 31enne regista fiammingo Lukas Dhont torna al cinema con Close, anche questo premiato a Cannes con il Grand Prix Speciale della Giuria. Stavolta la storia è quella del legame prima purissimo e poi tremendamente drammatico tra due 13enni, Léo (Eden Dambrine) e Rémy (Gustav de Waele). Un coming of age davvero potente e toccante sul valore dell’amicizia e il passaggio delicato e doloroso dall’infanzia all’adolescenza. Da vedere.
M3gan
L’horror della settimana lo firma Gerard Johnstone (il regista di Housebound) sul modello classico della bambola assassina. La M3gan del titolo è infatti il prototipo di una bambola a grandezza naturale programmata con un’intelligenza artificiale per essere la migliore amica dei bambini. Quando l’ingegnere di robotica Gemma (Allison Williams), ingaggiata da una potente azienda di giocattoli per costruire la bambola, dona M3gan alla nipote Cady (Violet McGraw), il legame tra androide e bimba si trasformerà presto in incubo. Producono Jason Blum e James Wan, e secondo il New York Times la Universal programma già il sequel.
Un vizio di famiglia
Sébastien Marnier è il regista francese dei gialli Irréprochable e L’ultima ora. In questo terzo lungometraggio – un complesso e violento, affascinante e intricato thriller di provincia dal più efficace titolo originale L’origine du mal – mette in scena il carnage di un gruppo di donne, cameriera inclusa, appartenenti ad una ricca famiglia borghese. Le salopes cominciano a scannarsi per il patrimonio del malvagio patriarca di casa quando quest’ultimo, ormai malato, si rinchiude in casa in attesa di tirare le cuoia e all’improvviso appare dal nulla Stéphane (Laure Calamy), la figlia che il padre padrone non ha mai conosciuto.
Godland – Nella terra di Dio
Rivelazione della sezione Un Certain Regard dell’ultimo Festival di Cannes, il terzo film dell’islandese Hlynur Pálmason (già rodato dai precedenti A White, White Day – Segreti nella nebbia e Winter Brothers) ricostruisce la storia (più o meno vera) di un giovane prete danese (Ingvar Sigurdsson) che, alla fine dell’Ottocento, parte per costruire la prima chiesa in Islanda e fotografarne la comunità strada facendo. Peccato che più il viaggio va avanti, più il sacerdote si allontana dalla sua missione. Fotografato meravigliosamente da Maria von Hausswolff e tutto girato in esterni tra fiumi e vulcani, una spettacolare e viscerale nascita di una nazione.
Noi ce la siamo cavata
Che fine hanno fatto gli attori bambini protagonisti di Io speriamo che me la cavo? A trent’anni dall’adattamento del libro di Marcello D’Orta, che ne è oggi di quel gruppo di scalmanati scugnizzi napoletani scelti da Lina Wertmüller e catapultati al cinema accanto a Paolo Villaggio? Lo racconta questo documentario di Giuseppe Marco Albano che traccia un bilancio di aspettative, speranze e delusioni di questi (ex) piccoli attori ormai cresciuti. In sala dal 5 gennaio, è in tour in un numero limitato di cinema, con la prima proiezione al Vittoria di Napoli e il calendario aggiornato sui social.