Dopo le accuse di stalking dalla ex e l’allontanamento dai programmi di calcio del servizio pubblico, Enrico Varriale ha deciso di fare causa alla Rai. Il giornalista sportivo porterà davanti a un giudice l’azienda per cui ha lavorato dal 1986 fino al 2021. Nel settembre di quell’anno, Varriale è stato indagato per stalking e lesioni nei confronti dell’ex compagna, la quale ha denunciato anche di essere stata picchiata e insultata.
Enrico Varriale licenziato dalla Rai?
Il processo al giornalista napoletano è iniziato il 18 gennaio 2022 e la procura ha chiesto e ottenuto il rito immediato per le “prove schiaccianti” acquisite. Non solo: nel dicembre del 2021, un’altra donna ha denunciato Varriale con l’accusa di averla pestata e a carico dell’ex vicedirettore di Rai Sport è stata aperta un’indagine per stalking e violenza privata.
Adesso, a processo in corso con testimonianze importanti come quella della sua collega Paola Ferrari e dopo mesi di tira e molla, Varriale si è rivolto al giudice del lavoro perché ritiene di essere stato trattato in maniera discriminatoria. Repubblica rivela che l’ex conduttore di 90° minuto e La Domenica Sportiva chiede alla Rai di essere reintegrato a tutti gli effetti.
Il giornalista è stato sospeso sei mesi fa. Questa decisione è stata presa in accordo con i vertici di viale Mazzini, senza un accomodamento scritto nero su bianco ma basandosi su un gentlemen’s agreement. La misura è stata adottata in via precauzionale in attesa della sentenza. Il verdetto dei giudici è atteso in autunno, con tutta probabilità ad ottobre.
Enrico Varriale, violenza e stalking alla compagna
Ma a Varriale non va più di marcire in panchina. Per questo motivo il focoso presentatore, famoso per le risse televisive con personalità del calibro di Cesare Maldini, Dino Zoff, Carlo Mazzone, José Mourinho e Walter Zenga, invoca il garantismo. In fondo, vuole rimarcare, non si è ancora arrivati al primo grado di giudizio e fino al terzo tutti sono innocenti.
A pesare, però, sono le motivazioni del gip Monica Ciancio, la quale ha definito Varriale “una personalità aggressiva e prevaricatoria, evidentemente incapace di autocontrollo”. La magistrata ha disposto per il giornalista “il divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa” e di “non comunicare con lei neppure per interposta persona”.
In attesa dell’udienza del giudice del lavoro, Varriale avrebbe chiesto a Rai Sport di essere reintegrato nel pieno delle funzioni: alla conduzione di un programma nuovo che ha per protagonisti i tifosi e i presidenti delle società di calcio di Serie A. Varriale continua infatti a proclamarsi innocente. All’Adnkronos, nel settembre del 2021, ha dichiarato che “le false accuse che mi sono state mosse troveranno smentita nei fatti”.