Cosa sta succedendo tra Elodie, Lilli Manzini e l’Anad per il doppiaggio di Mufasa

La cantante è tra le voci del remake Disney de "Il re leone", ma la doppiatrice definisce il suo lavoro "monocorde" e "una ciofeca": scoppia la polemica

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Elodie e una scena del film Mufasa - Il re leone
Elodie voce di Sarabi in Mufasa - Il re leone: è polemica

Le voci del cinema italiano si dividono su Elodie e il lavoro di doppiaggio che la cantante ha fatto per Mufasa – Il re leone. Nell’animazione Disney di Barry Jenkins remake/sequel del classico del 1994, al cinema dal 19 dicembre, la popstar presta la voce a Sarabi, la madre di Simba. Per lei è la seconda prova da attrice dopo il debutto con Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa. Con Elodie nel cast di doppiatori italiani figurano Luca Marinelli, Stefano Fresi, Edoardo Leo, Toni Garrani, Alberto Boubakar Malanchino e due colleghi come Marco Mengoni ed Elisa.

Elodie, doppiaggio di Mufasa fa discutere

Prima ancora del debutto di Mufasa nelle sale, Elodie è aspramente criticata dalla doppiatrice e direttrice del doppiaggio Lilli Manzini, che dedica alla questione una serie di post partendo da un’intervista in cui la cantante si augura di essere stata all’altezza perché “questo non è il mio mestiere”. “Quantomeno ammette che non è il suo mestiere – dice Manzini –, però lo hai accettato di fare un mestiere che non ti appartiene”.

La doppiatrice ce l’ha con la tendenza di scegliere personaggi famosi per un lavoro delicato come il doppiaggio che richiede competenze e capacità specifiche. “Non credo dipenda dal direttore di doppiaggio – precisa Manzini –, penso dipenda dal fatto che il direttore del doppiaggio, come tutti quelli che fanno lavorare i talent, si abbassi al potere imprenditoriale. Lo devono fare se è una scelta del cliente”. “Complimenti per il lavoro svolto – conclude l’attrice –, molto monocorde, sono contenta e sono felice per chi andrà a sentire questa ciofeca”.

Un primo piano di Elodie
Elodie

Lilli Manzini vs Elodie: scoppia il putiferio

Striscia la notizia non si fa sfuggire l’occasione e ha raggiunto Elodie per consegnarle il Tapiro d’oro. A servizio mandato in onda interviene persino l’ANAD, l’associazione nazionale degli attori doppiatori, che prende posizione per dire “no alle generalizzazioni sul doppiaggio”. L’associazione si scaglia contro Lilli Manzini perché “nessuno può parlare a nome dell’intera categoria”.

“In un servizio andato in onda nella puntata di Striscia la notizia – si legge in un post dell’ANAD –, è stato espresso un giudizio negativo, a nome di tutti i doppiatori, sul doppiaggio di un film di prossima uscita. In relazione a questo, l’ANAD informa che la categoria dei doppiatori non ha mai espresso giudizi di natura collettiva, pubblici o privati in merito. Diffida altre dal generalizzare il giudizio dei singoli, trasformandolo strumentalmente in giudizio collettivo”.

Simona Izzo, la sorella di Fiamma Izzo, doppiatrice che ha seguito e aiutato Elodie nel suo lavoro per Mufasa – Il re leone, è ancora più feroce nei confronti di Manzini. “Veramente vergognoso il pezzo di Striscia contro Elodie – puntualizza l’attrice e sceneggiatrice –. Senza aver visto il film l’hanno criticata. Una certa Manzini l’ha insultata senza aver visto il film. Ma chi è questa signorina sconosciuta che trancia giudizi sui colleghi?”.

Vittima di insulti e commenti denigratori, Manzini risponde per le rime alle polemiche sollevate. “Alla fine ciò che conta è che venga premiata la meritocrazia e assegnato il Tapiro d’oro – scrive sui social –. Non tanto a Elodie, ma moralmente al ripugnante potere imprenditoriale che utilizza gente impreparata per farle fare un lavoro che non gli appartiene. Io continuo la mia battaglia per la meritocrazia e il doppiaggio pulito finché Gesù mi darà la forza. W la meritocrazia, w il doppiaggio pulito. Più rispetto per i professionisti del doppiaggio”.