Lo sfogo di Cinzia Leone: “Dopo la malattia mi hanno fatto sparire da cinema e tv”

"Sono sparita con un rifiuto corale da cinema e tv, e questo può destare leciti sospetti", dichiara l'attrice in un'intervista a "Repubblica"

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Cinzia Leone
Cinzia Leone

In occasione di Romens 2023, la giornalista Katia Riccardi intervista per Repubblica l’attrice Cinzia Leone, grande talento comico che per anni ha fatto ridere il pubblico in maniera intelligente tra cinema, televisione e teatro. Nella sua vita c’è un prima e un dopo, segnato dal 21 dicembre 1991, giorno in cui ha un aneurisma congenito all’arteria basilare e un conseguente ictus.

Cinzia Leone oggi: sparita dalla tv

Dopo aver superato con coraggio i problemi di salute, Cinzia Leone è tornata in pista senza perdere un grammo della sua ironia ed energia. Eppure, vederla in televisione o al cinema come ai tempi di Avanzi, La TV delle ragazze e Tunnel sulla Rai 3 di Angelo Guglielmi o di Parenti serpenti e Stasera a casa di Alice, è diventato quasi impossibile. “Io sono sparita nel silenzio più assoluto dalla trasmissione Tunnel, un enorme successo del 1994, senza che nessuno abbia scritto una parola, come se fossi evaporata. Per dieci anni sono stata completamente fuori da tutto. Da tutto”.

L’attrice ricorda in particolare un episodio accaduto nel 2005, quando ha partecipato al Premio Massimo Troisi a San Giorgio a Cremano con un intervento comico “che il pubblico aveva apprezzato molto”. “Tempo dopo, quando mi sono seduta davanti alla tele per vedere la messa in onda del programma ho scoperto che non c’ero, il mio pezzo non arrivava mai perché ero stata tagliata, io e addirittura il cane, che a un certo punto era apparso sul palco perché era venuto a cercarmi. Ero stata tagliata senza essere nemmeno avvisata”.

La Leone non ha mai raccontato questo avvenimento “perché mi avrebbero polverizzata in un attimo”, facendola passare per “un’attrice sfigata che non meritava di lavorare e si lamentava”. “Queste cose se ne parli sono talmente patetiche che diventano quasi comiche. Io non ho mai praticato il sensazionalismo, lo detesto, detesto l’aura pubblicitaria che si deve creare su ogni evento, penso che il lavoro sia fatto di contenuti. Resta il fatto che sono sparita con un rifiuto corale da cinema, tv, e questo può destare leciti sospetti”.

Cinzia Leone a Oggi è un altro giorno (foto: RaiPlay)

Cinzia Leone: malattia è sconfitta

Il teatro l’ha aiutata a guarire, mentre cinema e televisione – a parte qualche intervista come da Alberto Matano a La vita in diretta e da Serena Bortone a Oggi è un altro giorno – l’hanno completamente dimenticata. A Repubblica la Leone ripercorre l’ictus del 1991 e le sue conseguenze. “Negli ultimi anni aveva cominciato a tremarmi la voce ogni volta che parlavo, poi ho scoperto che ero proprio io a chiudere il passaggio dell’aria per non far vibrare le corde vocali. Evidentemente avevo bisogno di rappresentare me stessa come un’attrice senza voce. Poi l’altra sera, all’incontro in seno al Festival della salute mentale, organizzato dalla cooperativa Manser per un imprenditoria umanizzata, ho fatto un pezzo che amo particolarmente, Il vagone silenzio”.

Oggi quei ricordi sono un capitolo chiuso. “Quando metà del tuo corpo è morto, diventa dura. Ma non mi sono mai arresa, il cerchio della malattia è chiuso, sconfitto. Sono trent’anni che vado a dormire sperando che la notte mi porti qualcosa di bello. E quella notte è arrivata, mi ha riportato me stessa intera”. Impegnata in scena tra teatri, serate, eventi e convention, per il futuro l’attrice vuole scrivere uno spettacolo comico sull’odio perché “mi pare il sentimento più diffuso del mondo attualmente”.