L’ombra del giorno, trailer del film con Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli al cinema dal 24 febbraio

L'ombra del giorno, diretto da Giuseppe Piccioni con Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli, al cinema dal 24 febbraio

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Benedetta Porcaroli e Riccardo Scamarcio in L'ombra del giorno
Benedetta Porcaroli e Riccardo Scamarcio in L'ombra del giorno

L’ombra del giorno, è il nuovo film del regista ascolano Giuseppe Piccioni, con protagonista Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli, in un dramma romantico ambientato alla fine degli anni ’30.

Da una sceneggiatura di Piccioni con Gualtiero Rosella e Anik Emin, la pellicola è ambientata in una città di provincia, un viaggio indietro nel tempo all’epoca in cui il Fascismo inizia a mostrare le prime crepe di consenso. Tra gli interpreti principali anche Waël Sersoub, Lino Musella, Vincenzo Nemolato, Valeria Bilello, Sandra Ceccarelli e Costantino Seghi.

Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli in L’ombra del giorno

Prodotto da Riccardo Scamarcio con la Lebowski, e da Rosebud Entertainment Pictures, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Regione Lazio, Regione Marche. Distribuito da 01 Distribution, L’ombra del giono, esce nelle sale al cinema da Giovedì 24 Febbraio.

L'ombra del giorno - poster
L’ombra del giorno – poster

Trailer ufficiale di L’ombra del giorno al cinema dal 24 febbraio

1938, È un giorno qualunque, in una città di provincia come tante altre in Italia (Ascoli Piceno). I tavoli sono apparecchiati e Luciano ha appena aperto il suo ristorante. Dalla vetrina vede un corteo ordinato di bimbi di una scuola elementare, accompagnati da una maestra. Camminano disciplinati sul marciapiede al sole, in fila per due, con i loro grembiuli infiocchettati e i capelli pettinati con cura. Luciano (Riccardo Scamarcio), è tentato di credere a quell’immagine di serenità, di fiducia nel futuro. Ha un’andatura claudicante a causa di una ferita della prima guerra mondiale, un ricordo permanente della ferocia di quel conflitto. Dietro le ampie vetrine che danno sull’antica piazza scorre la vita di quella piccola città in quegli anni. Sono gli anni del consenso, delle opere pubbliche, e delle nuove città. Luciano è un fascista, come la maggior parte degli italiani in quel periodo, ma lo è a modo suo; ha preferito rimanere in disparte e si è tenuto lontano dall’idea di trarre vantaggio dalle sue decorazioni di guerra e dalla militanza ottusa e obbediente nelle gerarchie del partito. Però si sente partecipe di quel generale entusiasmo, nonostante per indole tenda a occuparsi solo dei fatti propri, perché “il lavoro è lavoro”: quello che gli sta a cuore è il suo ristorante e i compiti quotidiani a cui lui si dedica con scrupolo taciturno.

Finché fuori dalla vetrina, appare una ragazza. Mi chiamo Anna (Benedetta Porcaroli), gli dice, e timidamente chiede se cercano personale. Di lì a poco l’avvento di quella ragazza e le prime evidenti crepe che si evidenziano in quel mondo che guarda dalla vetrina cambieranno la vita di Luciano. Com’è strana la vita, pensa Luciano. Un tempo, del suo lavoro, gli piaceva proprio essere affacciato sulla strada, guardare la gente che passeggiava, che correva in fretta al lavoro, gli dava l’illusione di essere insieme a quelle persone, al loro stesso livello. Adesso invece tutto si confonde e ogni giorno si rinnova la sorpresa. E ha il volto di Anna. Ora, in entrambi, si è fatto strada un sentimento, qualcosa a cui Luciano aveva rinunciato da tempo. Ma quella giovane donna ha un segreto…