Cinema e teatro sono in caduta libera. L’aumento dei contagi e la paura stanno avendo il sopravvento, danneggiando le sale che hanno riaperto in tutta Italia dopo la chiusura post-lockdown. La cultura deve fare i conti con il timore dell’aggregazione che sta coinvolgendo anche luoghi in cui non ci sono mai state limitazioni o impedimenti restrittivi e dove le norme di sicurezza (distanziamento e sanificazione degli ambienti) sono rispettate con estrema attenzione. Il mancato ritorno alla normalità preoccupa attori e addetti ai lavori, che stanno lanciando segnali d’allarme fra incassi falcidiati e uscite rinviate.
Cinema all’aperto addio: le sale si svuotano
Greg, al secolo Claudio Gregori, esprime all’Adnkronos tutta la sua preoccupazione. “Fino a qualche tempo fa – rivela l’attore –, all’aperto si poteva avere paura del maltempo, al chiuso del traffico della partita di turno che ti toglieva spettatori. Adesso c’è anche questo spettro del pubblico che ha paura di trovarsi tutto insieme in un posto chiuso. Laddove le persone se ne fregano di ammassarsi negli apericena, o nello struscio sui corsi delle città o in spiaggia, a teatro invece pare che abbiano paura”.
Gregori è attualmente impegnato al Golden di Roma con la commedia L’accendino magico e ammette le difficoltà che sta incontrando nell’andare in scena ogni sera. “Trovarsi come artisti sul palco – confessa –, attorniati da un posto sì un posto no, con persone con le mascherine per cui si avvertono di meno le sensazioni, le emozioni, le risate, i commenti, e avvertire una sorta di malessere delle persone che sono costrette da questa maschera che gli ricorda continuamente che siamo in un periodo di virus, è faticoso. Molto faticoso”.
Greg sta lavorando in solitaria, ma la storica coppia comica con Lillo è soltanto in pausa. “La nostra partnership continua – precisa –, io mi dedico un po’ più al teatro, lui al cinema. Noi ci prendiamo molta libertà, ma insieme continuiamo la radio nel weekend, e abbiamo il prossimo spettacolo che porteremo in giro in tournée da dicembre. E poi c’è il nostro secondo film, che dovremmo girare in primavera, se tutto va bene”.
Chi al cinema è tornato proprio quest’anno nell’inedita veste di regista è Giorgio Pasotti. L’attore, in attesa della seconda stagione del thriller Il silenzio dell’acqua, è stato ospite dell’Olbia Film Network, dove ha presentato il suo secondo film dietro la macchina da presa, Abbi fede. L’occasione è stata utile per sottolineare l’abitudine perduta di andare al cinema.
Giorgio Pasotti, film da regista: “Cinema ha bisogno di tutele”
“Il cinema, come tutto il mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento, ha bisogno di nuove misure di tutela – dichiara Pasotti –, che devono essere garantite a tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo. Questo è un primo passo fondamentale. Dobbiamo essere riconosciuti come categoria, cosa che non è mai stata fatta. Si è sempre pensato a noi come casta di eletti, di privilegiati. Invece no, per pochi fortunati ci sono migliaia di persone che non hanno un lavoro, che non hanno una prospettiva lavorativa e non sanno come dar da mangiare ai propri figli”.
Le sale vuote sono qualcosa di normale durante una pandemia, specie in un settore già in crisi da tempo, ma non è così scontato.
“Oggi – conclude l’attore – bisogna cercare di avere fede nel cercare di vivere una vita un po’ più sana, legata alle regole di una natura che abbiamo ormai quasi pressoché distrutto, in un mondo che ci sta solo ospitando. Questo rispetto va portato anche alle persone, al prossimo, agli anziani, alle donne. Tornare a vivere in una società in cui certi valori non vengono dati per scontati”.