Massimo Giletti resta su La7, ma rivoluziona il suo Non è l’Arena

Andrà in onda al mercoledì e non la domenica la nuova stagione del talk show, al via ad ottobre

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Massimo Giletti a Non è l'Arena
Massimo Giletti a Non è l'Arena (foto: La7)

Il consueto tormentone estivo sul futuro di Massimo Giletti si è chiuso: il conduttore rimane a La7 e non torna in Rai, almeno per il momento. Il suo programma, Non è l’Arena, è confermato per la stagione televisiva 2021-2022, con una significativa differenza rispetto agli ultimi quattro anni: a partire da ottobre, andrà in onda nel prime time del mercoledì al posto di Atlantide e non in quello della domenica. Il programma sarà più breve: comincerà alle 21:25 subito dopo Otto e mezzo di Lilli Gruber e durerà circa tre ore, oltre un’ora in meno rispetto al solito.

Non è l’Arena passa da domenica a mercoledì

La conferma di questo cambio di palinsesto arriva via Twitter da Andrea Purgatori. Il giornalista annuncia che Storie di uomini e di mondi, la sua trasmissione, occuperà lo spazio di prima serata della domenica, preceduta da In onda di David Parenzo e Concita De Gregorio. “E noi andiamo la domenica. Non abbiamo paura di nessuno”, scrive Purgatori sui social.

I motivi dello spostamento e del cambio di format di Non è l’Arena sono spiegati dal sito TvBlog. Stando a quanto riferisce il magazine, sarebbe stato Giletti in persona a chiedere alla rete di per poter realizzare “un prodotto più asciutto e con un taglio d’inchiesta giornalistica più forte”. La collocazione del mercoledì risponde a questa scelta: l’obiettivo del conduttore torinese è trasformare la sua trasmissione nel “Report di La7”.

Un primo piano di Massimo Giletti a Non è l'Arena
Massimo Giletti a Non è l’Arena (foto: La7)

Massimo Giletti: Non è l’Arena diventa il Report di La7

Alla sua quinta stagione su La7, Massimo Giletti ha quindi chiesto e ottenuto un rafforzamento di budget e di squadra di autori per modificare il tiro del suo programma e incrementare la qualità delle inchieste. L’obiettivo del conduttore è far venire a galla problematiche di forte interesse pubblico come la corruzione, la sanità pubblica, la lotta alla mafia.

Per portare avanti questa missione, fatta di inchieste che durano mesi, Giletti ha chiesto l’impiego di una vera e propria task force di giornalisti investigativi pronti a rimettere in discussione il modo di concepire l’informazione del network. La sfida di Non è l’Arena è difficile. Nella prima serata del mercoledì la concorrenza è forte: i rivali sono Chi l’ha visto? su Rai 3, Zona Bianca su Rete 4, Porta a porta su Rai 1 e le partite di Champions League su Canale 5.

Il trasloco avviene per altro in contemporanea al mancato ritorno di Live – Non è la D’Urso, contenitore spesso e volentieri criticato da Giletti per aver “sfruttato” casi come il “Pratigate” (il finto matrimonio tra Pamela Prati e l’inesistente imprenditore Mark Caltagirone) “vantandosi di essere testata giornalistica”.