La bellissima riflessione di Elisa sulla famiglia

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elisa sulla famiglia

Non solo la strepitosa cantante che da anni ammalia fan da tutte le parti del mondo con il suo incredibile talento, ma – dopo questa bella riflessione di Elisa sulla famiglia – anche una straordinaria fonte di ispirazione. In occasione del suo recente 43esimo compleanno, infatti, la doppiatrice di Nala del live action de Il Re Leone ha voluto condividere con i suoi ammiratori una svolta importante della sua vita:

La profonda (e triste) riflessione di Elisa sulla famiglia e la vita che ha vissuto da bambina in contrapposizione alla gioia e all’equilibrio che sente di aver raggiunto

Non pensavo che avrei avuto dei figli – esordisce infatti la cantante, madre di Sebastian e Emma Cecile, avuti con il marito Andrea Rigonat – credo sia normale se hai avuto un’infanzia e un’adolescenza un po’ complicata come la mia: quando hai un padre assente che vive con un’altra famiglia, la famiglia non ti sembra il posto più bello del mondo. Sono diventata madre solo perché ho incontrato mio marito.”

Una bellissima dedica d’amore che si estende anche agli adorati Sebastian e Emma: “I miei figli mi hanno resa coraggiosa e forte. Mi hanno anche tolto qualcosa: l’incoscienza. Prima ero una persona totalmente romantica e per aria. Mi dispiace non esserlo più, ma sono contenta di esserlo stata. Mi rende tollerante verso tutti gli incoscienti del mondo.

Le esperienze che l’hanno profondamente segnata e una splendida perla di saggezza


Non solo una riflessione di Elisa sulla famiglia e come il suo concetto di tale sia cambiato negli anni, ma anche una testimonianza di un percorso non facile e di tante sfide vinte: “So che cosa significa essere presi in giro, derisi: è successo anche a me. Perché ero troppo piccola e sempre troppo emotiva. Ma non sento questa esperienza come una menomazione, anzi, mi pare una forza. Mentre le vivi sono tremende, ma poi capisci che le sofferenze sono motori che ti fanno crescere. Non ci si deve preoccupare di chi viene discriminato, ma di chi discrimina. Perché sono questi ultimi a rimanere piccoli per sempre.”